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Sacco di Mahón parte delle guerre ottomano-asburgiche | |||
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Data | 1 - 3 settembre 1535 | ||
Luogo | Mahón, Isole Baleari, Spagna | ||
Esito | Vittoria ottomana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Il sacco di Mahón si ebbe dal 1º al 3 settembre 1535[1] quando Khayr al-Din Barbarossa attaccò il porto spagnolo di Mahón nelle Isole Baleari.[2]
La spedizione seguì immediatamente la sconfitta subita del Barbarossa nella conquista di Tunisi da parte di Carlo V. Barbarossa riuscì a fuggire da Tunisi e portò la sua flotta a Bône.[2][3]
Giunto a Mahon, Barbarossa riuscì a razziare facilmente la città, raccogliendo un copioso bottino e 600 schiavi che riportò ad Algeri.[2]
La notte del 1 settembre 1535, la flotta ottomana della reggenza di Algeri entrò nel porto di Mahón, di ritorno dalla spedizione a Tunisi. I frati francescani Bartomeu Genestar e Francesc Coll[4] che si trovavano nei pressi del porto corsero in città ad avvisare la popolazione dell'arrivo di navi turche non appena queste vennero avvistate e tutti si prepararono a combattere. Mahón non disponeva di alcuna guarnigione e solo una dozzina di cannoni a propria disposizione, con una popolazione di 1 500 abitanti oltre a 350 "uomini d'arme". La capitale dell'isola era Ciutadella.
Khayr al-Din Barbarossa sbarcò 2500 uomini[5] dalle sue navi ed iniziò subito ad assediare la città, e la città inviò degli emissari al governatore della città residente a Ciutadella, che immediatamente si prodigò per reclutare dei cavalieri e formare un reggimento da inviare rapidamente verso Mahón, reclutando nuovi rinforzi lungo la strada. Il 3 settembre, questo reggimento si scontrò con le truppe turche in una battaglia che vide annientate le forze spagnole, il governatore della città rimase ucciso[6]. La città venne saccheggiata e seguirono incendi, devastazioni e lo stesso Barbarossa riuscì a fare 600 prigionieri[7] · [8], mentre l'élite cittadina riuscì a trovare rifugio a Binimaimut[2].
Gli amministratori della città che erano fuggiti vennero catturati dopo il sacco per ordine di Eiximèn Perez Figuerola, viceré di Majorque e l'8 settembre ebbe inizio un processo che durò più di un anno ed il 24 ottobre 1536 si concluse con la condanna dei cinque principali accusati che vennero messi a morte e mutilati nella Plaza del Borne a Ciutadella.
L'attacco portò alla costruzione del castello di San Felipe sull'isola che venne concluso nel 1554 con la messa in loco di una guarnigione di soldati d'élite[9] per difendere il porto di Parma. Il secolo successivo venne costruita anche la fortezza di La Avanzada.
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