In questo articolo approfondiremo Psilocina ed esploreremo le sue diverse sfaccettature. Psilocina è un argomento entusiasmante che ha catturato l'attenzione di molte persone nel corso degli anni. Dal suo impatto sulla società alle implicazioni sulla vita di tutti i giorni, Psilocina è un argomento che continua a generare interesse e dibattito. In questo articolo esamineremo più da vicino Psilocina e ne discuteremo la rilevanza in vari contesti. Inoltre, esploreremo le ultime ricerche e scoperte relative a Psilocina, al fine di far luce su questo affascinante argomento. Senza dubbio Psilocina è un argomento degno di attenzione e riflessione e questo articolo cerca di offrirne uno sguardo ampio e completo. Preparati ad entrare nel mondo di Psilocina e scopri tutto ciò che ha da offrire.
Psilocina | |
---|---|
![]() | |
![]() | |
Abbreviazioni | |
4-HO-DMT | |
Nomi alternativi | |
4-idrossi-N,N-dimetil-triptamina o 3-(2-(dimetilammino)etil)-1H-indol-4-ol | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C12H16N2O |
Massa molecolare (u) | 204,27 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 208-296-5 |
PubChem | 4980 |
SMILES | CN(C)CCC1=CNC2=C1C(=CC=C2)O |
Indicazioni di sicurezza | |
La psilocina (4-idrossi-N,N-dimetil-triptamina o più semplicemente 4-HO-DMT) è una triptamina allucinogena psichedelica estraibile da alcuni funghi del genere Psilocybe e Stropharia e da Gymnopilus viridans.
Essendo una triptamina, ha struttura chimica simile al neurotrasmettitore serotonina. Chimicamente correlata alla psilocibina, alla baeocistina e alla norbaeocistina.
La molecola è un agonista dei recettori della serotonina 5HT2A, attivati dalla maggior parte delle sostanze psichedeliche, e dei recettori 5HT2C e 5HT1A. Dopo un certo periodo di tempo una quantità notevole di molecole di psilocina subiscono degradazione enzimatica da parte delle MAO. L'assunzione durante l'esperienza di inibitori delle MAO (che bloccano il metabolismo di altre amine tra cui quelle che aumentano la pressione del sangue) infatti prolunga e potenzia gli effetti. Se la psilocina si assume ingerendo funghi psilocibinici, il livello di quest'ultima aumenterà a causa della defosforilazione della psilocibina in seguito ad ingestione. Si ritiene che la O-acetilpsilocina e la psilocibina siano profarmaci della psilocina.[1][2]
La psilocibina è un alcaloide estremamente poco tossico e non presenta né neurotossicità né rischi di danni permanenti a livello fisico, neanche a dosi alte. Al contrario, dosi non allucinogene di psilocina possono prevenire gli attacchi di cefalea a grappolo. La LD50 è stimata essere 280 mg/kg. Come nella maggior parte degli allucinogeni serotoninergici, la tolleranza si alza per pochi giorni in seguito all'esperienza per poi tornare ai livelli biologici.
Se l'esperienza è condotta in modo irresponsabile, si corre il rischio di cadere, per la durata degli effetti, in un più o meno grave stato depressivo caratterizzato da paranoie e disforia se non terrore, chiamato in gergo bad trip. In una esigua percentuale di utilizzatori la depressione e la paranoia possono permanere per diversi mesi dopo l'esperienza. Il rischio aumenta se l'utilizzatore ha già patologie psichiche latenti, e infatti l'assunzione di una dose "classica" di psilocina è solitamente sconsigliata alle persone con forti disarmonie mentali; in questo caso per l'assunzione è consigliabile abbassare la dose.
Gli effetti iniziano a manifestarsi tra i 10 e i 40 minuti in seguito all'ingestione, aumentando di potenza per i seguenti 20 o 60 minuti, raggiungendo e mantenendo il picco per 2 o 4 ore, e perdendo potenza per le successive 2 ore. Inoltre, è possibile risentire degli effetti fisici e psichici della molecola anche per 8 ore dopo che gli effetti allucinatori e psichedelici sono sfumati. Come avviene con tutte le sostanze psichedeliche, l'esperienza con la psilocina è considerata ineffabile e difficile da descrivere. Gli effetti variano enormemente da persona a persona, ma alcuni si manifestano più o meno sempre: