In questo articolo approfondiremo l'affascinante mondo di Polizia politica. È un tema che ha suscitato grande interesse nella società contemporanea, suscitando dibattiti, opinioni contrastanti e infinite riflessioni. In questa linea, proponiamo di esplorare le varie sfaccettature che Polizia politica ci offre, dalle sue origini fino al suo impatto oggi. Dalla sua influenza sulla cultura popolare alla sua rilevanza in aree più specifiche, Polizia politica è riuscito a catturare l'attenzione di un ampio spettro della popolazione. Senza dubbio si tratta di un argomento che non lascia nessuno indifferente, e che merita di essere analizzato in modo approfondito per comprenderne la vera portata.
Per polizia politica si intende una forza di polizia che operi per la prevenzione e la repressione dei reati contro la personalità interna ed internazionale di uno Stato, e che contrasta l'eversione dell'ordine democratico da parte di gruppi estremistici, compreso il terrorismo politico. In alcuni stati viene utilizzato il termine di polizia di sicurezza o, come in Italia, di "polizia di prevenzione".[1]
Essa effettua opera di prevenzione e repressione dei reati di natura politica e contro il terrorismo politico e religioso, nazionale e internazionale, a contrasto dell'eversione dell'ordine democratico. Opera altresì per la tutela dell'ordine pubblico.
A differenza della polizia segreta dei paesi dittatoriali, è tenuta al rispetto dell'ordinamento giuridico e dei diritti civili dei soggetti indagati, come ogni altra forza di polizia.
Generalmente risponde direttamente al vertice dell'organo politico (in Italia invece al capo della polizia).
Nell'Italia repubblicana il ruolo di polizia politica è stato svolto fino al 1978 dall'Ufficio Affari Riservati del ministero dell'Interno. Successivamente dall'UCIGOS e oggi dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (DCPP), del Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell'Interno, mentre sul territorio è svolto dalle DIGOS.