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Le ooliti sono sferette calcaree di natura sedimentaria, aventi diametro inferiore a 2 mm.[1] Si tratta di corpuscoli sferoidali o sub-sferici (spesso a sezione ovale o ellissoidale) composti da veli concentrici di carbonato di calcio (CaCO3) deposti intorno ad un nucleo, costituito da un corpuscolo detritico di natura terrigena o carbonatica, spesso biogenica (un frammento di fossile o un microfossile). Le lamine concentriche sono composte in origine da aragonite (forma metastabile del carbonato di calcio) deposta per precipitazione dalle acque marine. La caratteristica principale di questi corpi, ben visibile in sezione, è la struttura concentrica cui si può sovrapporre una struttura raggiata di origine diagenetica, in seguito alla trasformazione dell'aragonite in calcite (fase stabile).
Per corpi simili alle ooliti nei quali la struttura interna non è tipica oppure risulta parzialmente o totalmente obliterata da fattori diagenetici o biologici[2], si preferisce utilizzare il termine "ooidi". Talora, se la particella che costituisce il nucleo è allungata, le “fibre” cristalline della struttura si irradiano a partire da una linea o asse centrale piuttosto che da un punto: in questo caso si usa il termine “assiolite”.
In generale le ooliti, di origine sempre sedimentaria, si formano per precipitazione di aragonite attorno a un nucleo composto da materiale terrigeno o carbonatico (spesso minuti frammenti di gusci o conchiglie, o microfossili come ad esempio foraminiferi); il fenomeno si origina in acque marine pulite, calde e agitate di clima tropicale e in ambiente di piattaforma carbonatica. La precipitazione avviene in lamine concentriche a causa del rotolamento sul fondo marino durante l'accrescimento dell'oolite. Secondo il modello più accreditato nella letteratura scientifica (sviluppato dallo studio dell'attuale piattaforma carbonatica delle isole Bahamas), una massa di acque oceaniche fredde verrebbe portata dal flusso della marea sopra l'area di piattaforma a bassa profondità. L'improvvisa diminuzione di temperatura porterebbe alla liberazione di CO2, determinando la sovrasaturazione in carbonato della massa d'acqua e la sua precipitazione diretta intorno a nuclei detritici preesistenti.
Le ooliti si formano in acque molto basse (meno di 2 m), ad alta energia, e sono quasi costantemente in agitazione. Formano corpi sedimentari a fior d'acqua (barre e secche) definiti barre oolitiche e caratterizzati da laminazione interna obliqua (ripples e dune) da onde e correnti. La loro velocità di accrescimento è molto bassa (poche decine di micrometri per migliaio di anni).
La zona periferica a struttura concentrica è costituita da due diversi tipi di depositi[3]:
Le ooliti si possono distinguere in due tipi fondamentali:
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