Nel mondo di oggi, Neuropsicofarmacologia è diventato un argomento di rilevanza generale e interesse per molte persone. Il suo impatto copre diversi ambiti e le sue implicazioni stanno diventando sempre più evidenti nella società. Sia nella sfera personale, lavorativa o sociale, Neuropsicofarmacologia ha suscitato dibattiti, ricerche e riflessioni sulla sua influenza e portata. In questo articolo esploreremo vari aspetti legati a Neuropsicofarmacologia, dalla sua origine ed evoluzione ai suoi effetti e conseguenze nel nostro ambiente. È importante comprendere e analizzare a fondo Neuropsicofarmacologia, per avere una visione completa e obiettiva della sua importanza nella nostra vita quotidiana.
La neuropsicofarmacologia (dal greco νεῦρον, "nervo"; ψυχή, "mente", "anima"; φάρμακον, "farmaco" e il suffisso -λογία, "studio") è una scienza interdisciplinare correlata alla psicofarmacologia (disciplina che studia come i farmaci influenzino la mente) e fondamentale delle neuroscienze[1]. Comporta lo studio dei meccanismi di neuropatologia, farmacodinamica (azione dei farmaci), malattie psichiatriche e stati di coscienza. Questi studi sono incentrati sul coinvolgimento della neurotrasmissione/attività del recettore, dei processi bio-chimici e dei circuiti neurali. La neuropsicofarmacologia sostituisce la psicofarmacologia nelle aree di "come" e "perché" e affronta inoltre altri problemi della funzione cerebrale. Di conseguenza, l'aspetto del campo clinico comprende sia quello psichiatrico che quello neurologico.
Gli sviluppi in neuropsicofarmacologia possono influire direttamente sui disturbi d'ansia, sui disturbi affettivi, sui disturbi psicotici, sui disturbi degenerativi, sul comportamento alimentare e del sonno [2].