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Matteo 17 è il diciassettesimo capitolo del vangelo secondo Matteo nel Nuovo Testamento. Il capitolo contiene ulteriori nozioni riguardanti il ministero di Gesù in Giudea e a Gerusalemme.
Il testo originale era scritto in greco antico. Il capitolo è diviso in 27 versetti.
Tra le principali testimonianze documentali di questo capitolo vi sono:
Il capitolo può essere diviso nel seguente modo:
Il capitolo si apre sei giorni dopo gli eventi narrati nel precedente capitolo che si era svolto a Cesarea di Filippo, presso il monte Hermon. Matteo nel versetto 21 dice che Gesù deve recarsi a Gerusalemme, e la narrazione prosegue col suo viaggio. Con Pietro, Giacomo e Giovanni egli si porta su un alto monte, tradizionalmente indicato come il monte Tabor,[1] dove Gesù viene trasfigurato.
Nel vangelo secondo Luca, il racconto della trasfigurazione di Gesù avviene otto giorni dopo gli eventi precedentemente descritti. Il teologo protestante Heinrich Meyer ha fatto notare, in accordo con le osservazioni di " Crisostomo, Girolamo, Teofilatto, Erasmo e altri che Luca abbia incluso il dies a quo e ad quem" (ovvero i giorni d'inizio e fine dell'intervallo temporale dell'evento).[3]
La moneta nella bocca del pesce è uno dei miracoli di Gesù, raccontato in Matteo 17,24-27[4][5][6]
Il tetradramma (o siclo) era la moneta necessaria al pagamento della tassa del tempio per due persone (2 dracme a testa all'epoca).[7] Solitamente si pensa che la moneta usata da Gesù e da San Pietro fosse un siclo di Tiro.[8][9]
La bibbia non specifica la specie di pesce catturato da Pietro, ma la Tilapia è solitamente chiamata in riferimento a questo miracolo "Pesce di San Pietro".