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Domenico Parisi, detto Ico (Palermo, 23 settembre 1916 – Como, 19 dicembre 1996), è stato un architetto, designer, fotografo e teorico dell'architettura italiano.[1][2]
Ico Parisi nasce a Palermo nel 1916. Si diploma in edilizia e svolge l'apprendistato presso lo studio di Giuseppe Terragni. Nel 1937 esegue, per la rivista Quadrante, uno studio fotografico della Casa del Fascio che segna l'intera ricerca che Parisi conduce nel "meditare i lasciti e le contraddizioni dell'enorme bagaglio di idee e di forme costituito dall'esperienza dei maestri".[2]
La sua attività, segnata da una continua sperimentazione, è un'incessante ricerca nel campo dell'architettura, dell'arte e del design. Tra il 1948 ed il 1950 si dedica allo studio di elementi d'arredo. Nel campo del design gli incontri cruciali con Munari e Fontana (1951) e Melotti ne segnano profondamente l'esperienza. Nel 1948 fonda, con la moglie Luisa Aiani, progettista e designer, lo studio La ruota che cesserà la sua attività nel 1995.[2]
Nel 1954 consegue la Medaglia d'Oro alla X Triennale di Milano con l'opera Padiglione Soggiorno, con Silvio Longhi e Luigi Antonietti. Nel 1957 presenta alla mostra Colori e forme della casa d'oggi l'opera Casa per vacanze che è esito di una collaborazione con Manlio Rho, Francesco Somaini e Gian Paolo Allevi.[2] Muore a Como nel 1996.[2]
Tra i progetti di architettura ai quali ha partecipato:
Il Fondo Parisi Ico e Luisa, conservato presso la Pinacoteca civica del Comune di Como,[5] contiene documentazione e materiali relativi ad opere d'arte e d'architettura dell'architetto dal 1940 al 1990: 1.000 disegni tecnici e studi su carta, 2.500 schizzi su carta da lucido e 38.000 negativi. Ad essi si aggiungono una collezione di 30 pezzi di ceramica e in vetro e una biblioteca specialistica di pittura ed architettura con 1.000 libri.
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