In questo articolo esploreremo a fondo l'affascinante mondo di Guenter Lewy. Dalle origini alla sua attualità, ci immergeremo in un viaggio che ci permetterà di comprendere a fondo il suo impatto su diversi aspetti della società. Analizzeremo la sua influenza in campi diversi come la cultura, l'economia e la politica, svelandone le molteplici sfaccettature e il suo ruolo nel plasmare il mondo contemporaneo. Attraverso un'analisi completa, esploreremo le sfide e le opportunità rappresentate da Guenter Lewy, nonché le possibili implicazioni per il futuro. Alla fine di questo viaggio, speriamo di aver offerto ai nostri lettori una comprensione più profonda e completa di Guenter Lewy, aprendo nuove prospettive per riflettere e dibattere sulla sua importanza nel mondo di oggi.
Guenter Lewy (Breslavia, 23 agosto 1923) è uno storico tedesco naturalizzato statunitense, docente emerito di Scienze politiche all'University of Massachusetts.
Nato in Germania, lasciò il Paese nel 1939 e visse prima nella Palestina britannica e in seguito negli Stati Uniti. Lavorò presso la Columbia University, lo Smith College e l'University of Massachusetts. Attualmente vive a Washington.
Lewy è un sostenitore dell'unicità della Shoah subita dagli ebrei sotto il nazismo, e per questo propone un'interpretazione molto ristretta della categoria storiografica di genocidio, da lui attribuibile solo alle azioni pianificate intenzionalmente. Ad esempio, ne Il massacro degli armeni, Lewy afferma che non è corretto applicare questa categoria al massacro subito dagli armeni a opera dell'Impero ottomano durante la prima guerra mondiale. Accusato per questo di negazionismo da parte degli stessi armeni, Lewy tuttavia non disconosce né la gravità delle perdite, né le responsabilità turche; la sua scelta di non considerare i massacri come un genocidio dipende dal fatto che, stando alla sua ricostruzione, il regime dei Giovani Turchi non ha pianificato intenzionalmente i massacri. La sua tesi ha però ricevuto critiche per la metodologia utilizzata[1].
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