Nell'articolo di oggi esploreremo il tema Giuseppe De Rita, una questione che suscita interesse e dibattito da molto tempo. Giuseppe De Rita è un argomento rilevante e controverso che ha catturato l'attenzione di accademici, esperti e grande pubblico. Nel corso degli anni Giuseppe De Rita è stato oggetto di molteplici indagini, studi e riflessioni, che hanno fatto luce su diversi aspetti legati a questo argomento. In questo articolo analizzeremo le diverse prospettive e approcci adottati per affrontare Giuseppe De Rita, con l'obiettivo di approfondirne la comprensione e la portata.
Nato a Roma nel 1932, dopo aver frequentato il liceo classico presso l'Istituto Massimiliano Massimo dei Padri Gesuiti, nel 1954 si laurea in giurisprudenza. Dal 1955 al 1963 è funzionario, con Giorgio Ceriani Sebregondi[1], della Svimez (Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno) di cui dirige la sezione sociologica dal 1958 al 1963.
Nel 1964 è - assieme a Pietro Longo e Gino Levi Martinoli - tra i fondatori del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali), di cui è stato consigliere delegato per dieci anni e poi segretario generale dal 1974, diventandone, infine, presidente nel 2007. A partire dal 1967, le attività di ricerca e gli spunti di analisi dell'istituto vengono condensati nel Rapporto sulla situazione Sociale del Paese - giunto nel 2024 alla 58ª edizione.
Svolge intensa attività di pubblicista, è editorialista del Corriere della Sera e partecipa ai più importanti convegni e dibattiti sulle condizioni e le linee di sviluppo della società italiana.[2]
Opere
Giuseppe De Rita (prefazione), Evoluzione e sviluppo del tessuto socio-economico del materano, 1986, Milano, FrancoAngeli (a cura della Camera di Commercio di Matera).
Giuseppe De Rita, Le professioni del sociale, Segrate, Mondadori-Le Monnier, 1991, ISBN88-00-710018.
Giuseppe De Rita, Una città speciale. Rapporto su Venezia, Venezia, Marsilio, 1993, ISBN978-88-317-57850.
Giuseppe De Rita, Aldo Bonomi, Manifesto per lo sviluppo locale: dall'azione di comunità ai Patti territoriali, Torino, Bollati Boringhieri, 1998, ISBN88-339-1088-1.
Giuseppe De Rita, Il regno inerme: società e crisi delle istituzioni, Torino, Einaudi, 2002, ISBN88-06-16115-6.
Giuseppe De Rita, Aldo Bonomi, Massimo Cacciari, Che fine ha fatto la borghesia? Dialogo sulla nuova classe dirigente in Italia, a cura di Antonino Zaniboni, Torino, Einaudi, 2004, ISBN88-06-17553-X.
Giuseppe De Rita, Come siamo cambiati, Roma, Edizioni dell'Asino, 2008, ISBN978-88-635-70038.
Giuseppe De Rita, La piazza, quel raccoglitore di tensioni e di domande di relazionalità (contributo al volume “Piazze in piazza” di Giampiero Castellotti), Roma, SPedizioni editore, 2016. ISBN 978-88-941517-0-1
Giuseppe De Rita, Dappertutto e rasoterra. Cinquant'anni di storia della società italiana, Segrate, Mondadori, 2019, ISBN978-880-4683469.
Giuseppe De Rita, Antonio Galdo, Prigionieri del presente. Come uscire dalla trappola della modernità, Einaudi, Torino, 2018.
Giuseppe De Rita, Come cambia l'Italia. Discontinuità e continuismo, Roma, edizioni E/O, 2020, ISBN978-88-335-72116.
Giuseppe De Rita, Il lungo Mezzogiorno, Roma-Bari, Laterza, 2020, ISBN978-88-581-39837.
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — Roma, 21 febbraio 2024[3]
Note
^ A cura di Vanessa Roghi, Nel segno di comunità. Giuseppe De Rita, su fondazioneadrianolivetti.it, Fondazione Adriano Olivetti, 2009. URL consultato il 27 gennaio 2016.