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Giancarlo Nanni (Rodi, 27 maggio 1941 – Roma, 5 gennaio 2010) è stato un regista teatrale, drammaturgo e attore italiano.
Dopo il diploma in tecnica aeronautica, lavorò presso Alitalia come steward. Ancora giovane conobbe Jackson Pollock e John Cage, e si avvicinò progressivamente alla pittura, seguendo le orme di Mario Schifano, Cy Twombly, e dall'action painting americano ed esponendo le sue opere alla galleria Arco d'Alibert a Roma.[1]
Nel 1964 conobbe Manuela Kustermann, e questo incontro segnò il suo avvicinamento verso il teatro nonché l'inizio di una solida relazione professionale e sentimentale. L'anno seguente Nanni si licenziò dal suo lavoro e iniziò ad organizzare a Roma diversi happening, tra cui Il bando per Virulentia e 24 ore no stop teatro. Nel 1968 fondò il gruppo teatrale d'avanguardia "Space Re(v)action" e il Teatro La Fede in via Portuense a Roma, che oltre ad essere un palcoscenico per le performance del gruppo fu un vero e proprio laboratorio dove si formarono attori e professionisti del settore tra cui Memè Perlini, Pippo Di Marca, Giuliano Vasilicò e Gian Carlo Riccardi.[1][2]
Dopo alcune collaborazioni con il Teatro Stabile di Roma e con il Teatro Stabile di Genova, nel 1975 Nanni fondò la cooperativa "La Fabbrica dell’attore", con la quale intraprese un progressivo avvicinamento verso i testi classici. Nel 1989 insieme alla Kustermann acquisì e rilanciò il teatro Vascello, che nel 1998 ottenne l'investitura governativa come "Teatro stabile d’innovazione dal Ministero per i beni e le attività culturali". Tra la fine degli anni novanta e i primi duemila ebbe particolare successo critico e di pubblico la sua versione de Il gabbiano di Anton Čechov, che portò in scena anche in Giappone e negli Stati Uniti.[1][3]
Il suo ultimo lavoro fu la regia, nel 2008, di Marx a Roma di Howard Zinn.[1]
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