Nell'articolo di oggi parleremo di Domenico Ridola, un argomento affascinante e intrigante che ha catturato l'attenzione di persone di tutte le età e provenienti da diverse parti del mondo. Domenico Ridola è stato oggetto di dibattito e analisi e ha generato un notevole interesse nella società contemporanea. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti di Domenico Ridola, dalla sua origine ed evoluzione fino al suo impatto sulla vita quotidiana delle persone. Inoltre, analizzeremo la sua rilevanza nel contesto attuale e discuteremo le possibili implicazioni future di Domenico Ridola. Siete pronti ad immergervi in questo affascinante mondo? Allora unisciti a noi in questo viaggio di scoperta e apprendimento!
Domenico Ridola | |
---|---|
![]() | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 16 ottobre 1913 – 11 giugno 1932 |
Legislatura | dalla XXIV |
Gruppo parlamentare | liberale democratico, poi Unione democratica |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXII, XIII |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | laureato in medicina |
Università | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Professione | medico, archeologo |
Domenico Ridola (Ferrandina, 19 ottobre 1841 – Matera, 11 giugno 1932) è stato un medico, politico e archeologo italiano.
Figlio di Gregorio e della nobile Camilla de Gemmis di Terlizzi, si laureò in Medicina all'Università di Napoli nel 1865 quindi continuò i suoi studi in Italia ed all'estero per alcuni anni prima di rientrare a Matera dove aprì uno studio medico. Operò nella professione con grande competenza, e si distinse per aver effettuato delle ricerche su una malattia della bocca, detta malattia di Ridola.
Ridola fu anche grande esperto in enologia, nel 1887, in occasione della prima mostra enologica lucana, fu premiato con menzione d'onore per un vino color rosso ciliegia, odore fragrante, con sapore squisito da dessert con 15,60% di alcool, chiamato San Bardo.[1]
Fu sindaco di Matera e consigliere provinciale per parecchi anni. Fu deputato per il collegio di Matera dopo la prematura morte dell'on. Michele Torraca nel 1906. Nel 1909 venne rieletto sconfiggendo Nicola De Ruggieri. Nel 1913, a 72 anni, non si ripresentò alla Camera ma il 16 ottobre 1913 fu nominato senatore.
Grande appassionato di archeologia, sin dal 1872 cominciò ad effettuare numerose campagne di scavo in tutto il territorio materano e delle Murge, e tra le sue scoperte grande importanza ebbero:
Tutto il materiale raccolto in anni di ricerche fu da lui donato allo Stato nel 1911, e da allora è custodito nel museo archeologico nazionale di Matera a lui dedicato.
Fu membro dell'Istituto Archeologico Germanico, dell'Accademia Francese di Archeologia, dell'Accademia Pontaniana e della Società Magna Grecia. Per i suoi alti meriti venne nominato anche ispettore degli scavi e monumenti di antichità per Matera.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88624219 · ISNI (EN) 0000 0000 6232 1601 · SBN VIAV085531 · BAV 495/96823 |
---|