Digramma

In questo articolo esploreremo Digramma da diverse angolazioni e prospettive. Digramma è un argomento che è stato oggetto di dibattiti e riflessioni nel corso della storia, generando opinioni contrastanti e risvegliando l'interesse di esperti e appassionati. In questo senso, approfondiremo le varie dimensioni di Digramma, analizzando il suo impatto sulla società, la sua rilevanza in campo accademico, la sua influenza sulla cultura popolare, tra gli altri aspetti. Attraverso questa esplorazione, miriamo a offrire una visione completa di Digramma, approfondendo il suo significato, le sue implicazioni e il suo posto nella realtà contemporanea.

In linguistica, un digramma è una sequenza di due grafemi (o lettere) che all'interno di una lingua identificano graficamente un fonema (o un gruppo di fonemi) indipendente dal valore fonologico singolarmente assunto dalle lettere che lo compongono.

Il digramma non è una realtà grafico-fonologica sempre stabile; innanzitutto il suo valore fonologico può non solo cambiare da lingua a lingua, ma anche non esistere in talune come realtà a sé stante dalle lettere, oppure dipendere da alcune circostanze, talvolta di natura grafica, fonologica, ma anche semantica o etimologica. Può capitare dunque che due lettere rappresentino un digramma in una determinata parola a causa del contesto, ma che in un'altra le stesse lettere siano semplici grafemi autonomi rappresentanti il proprio valore fonologico "tradizionale".
Si pensi al caso della sequenza ci in italiano: in alcune combinazioni con vocale è un digramma che rappresenta il fonema , ma se è seguita da consonante sia la lettera c che la i hanno il proprio valore fonologico normale.

Digrammi in latino

Nel latino classico:

  • CH - trascrizione del Χ greco, consonante occlusiva velare aspirata , in seguito seguendo l'evoluzione greca; a partire dal latino tardo (e probabilmente già prima nel parlato comune) confluì in .
  • TH - trascrizione del Θ greco, consonante dentale aspirata , in seguito seguendo l'evoluzione greca[1]; a partire dal latino tardo (e probabilmente già prima nel parlato comune) confluì in .
  • PH - trascrizione del Φ greco, consonante occlusiva bilabiale sorda aspirata ; probabilmente nel periodo classico era già mutata in per poi diventare .
  • RH[2] - trascrizione del Ρ greco ad inizio di parola (ῥ-) e secondo di geminata in corpo di parola (-ῤῥ-), consonante vibrante desonorizzata ; col tempo confluì in .

Digrammi posteriori:

Digrammi italiani

Lo stesso argomento in dettaglio: Digrammi e trigrammi della lingua italiana.
  • ch, davanti a -i ed -e corrispondente al fonema (C dura).
  • ci davanti ad -a, -o e -u,corrispondente al fonema (C dolce).
  • gh, davanti a -i ed -e corrisponde al fonema (G dura).
  • gi davanti ad -a, -o e -u,corrispondente al fonema (G dolce).
  • gl, -i corrispondente al fonema .
  • gn, corrispondente al fonema
  • sc davanti a -i ed -e,corrispondente al fonema

Note

  1. ^ Vedi lasfe per λάσθη nelle iscrizioni pompeiane; θ è reso con f perché, non conoscendo il greco, lo scrittore del graffito ha utilizzato il suono latino più simile.
  2. ^ Nomi italiani come "Rho (Mi)" derivanti dal latino.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Frequenza dei digrammi nella lingua italiana (PDF) [collegamento interrotto], su mat.unimi.it.