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Cyrtoptyx latipes | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Hymenopteroidea |
Ordine | Hymenoptera |
Sottordine | Apocrita |
Sezione | Terebrantia |
Superfamiglia | Chalcidoidea |
Famiglia | Pteromalidae |
Sottofamiglia | Pteromalinae |
Genere | Cyrtoptyx |
Specie | C. latipes |
Nomenclatura binomiale | |
Cyrtoptyx latipes Rondani, 1874 | |
Sinonimi | |
Cyrtoptyx dacicida Masi, 1907 |
Organismo ausiliario in lotta biologica | |
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Parassitoide | |
Relazione trofica | ectoparassita |
Parassitismo | iperparassita facoltativo solitario |
Stadi attivi | larva |
Regime | polifago |
Allevato | no |
Cyrtoptyx latipes Rondani, 1874, è un insetto della famiglia degli Pteromalidi (Hymenoptera: Chalcidoidea) parassitoide della mosca dell'olivo.
La specie è probabilmente originaria di un areale che si estende dal Mar Egeo all'India. La sua presenza è citata in Europa (Spagna, Grecia, Italia, Cipro, Croazia e ex-Iugoslavia), in Africa (Libia, Egitto, Eritrea), in Asia (Turchia, Siria, Libano, Caucaso, Pakistan, India, Cina).
L'insetto ha un corpo lungo 3-5 mm (più breve nel maschio, più lungo nella femmina). I colori sono variabili secondo le descrizioni fatte da diversi Autori (Masi, Russo, Viggiani), ma in generale predomina il nero, con tonalità più scure nel capo e nel torace e più chiare nell'addome. I riflessi tendono all'azzurro nel torace, talvolta verdastri, al violaceo nell'addome, con tonalità verdi-dorate alla base.
Il capo è largo, con antenne composte da 13 articoli, subcilindrici, differenti nel maschio e nella femmina. Il maschio ha due anelli e il funicolo composto da 6 articoli, la femmina ha tre anelli e funicolo di 5 articoli. La clava è corta, lunga quanto i due articoli terminali del funicolo presi insieme, e leggermente più ingrossata rispetto al funicolo. Le antenne hanno un colore giallo-bruno.
Il torace reca una scultura finemente reticolata, con notauli incompleti che arrivano alla metà del mesoscuto. Pronoto ben evidente e scutello convesso e arrotondato posteriormente. Le ali sono ialine, con vena marginale più breve della submarginale. La vena postmarginale è lunga circa 4/5 della marginale e la stigmale è ancora più breve.
L'addome è sessile, nella femmina ha una forma affusolata ed è lungo quanto il capo e torace nell'insieme, nel maschio è lungo quanto il torace e stretto (circa 2/3 del torace).
Il Cyrtoptyx è un ectoparassita polifago di cui si conosce da molto tempo la sua attività sulle larve di Bactrocera oleae, grazie alle ricerche di Silvestri, Martelli e Masi nei primi decenni del XX secolo.
La femmina paralizza la larva della mosca e depone nella mina un uovo da cui sguscia dopo due giorni la larva del parassitoide. Questa si accolla al fitofago e si nutre fino a condurla alla morte, lasciandone le spoglie nerastre. Il ciclo completo di sviluppo fino all'impupamento dura circa 10 giorni e lo sfarfallamento circa una settimana dopo l'impupamento. In media una generazione ha la durata di circa 3 settimane in estate e di un mese all'inizio dell'autunno. In Italia compie 2-3 generazioni a spese della mosca secondo la latitudine.
Il ruolo attribuito al Cyrtoptyx nella zoocenosi antagonista della B. oleae è controverso: secondo Silvestri sarebbe il principale parassitoide in alcune località, secondo altri autori (Bua, Viggiani, Russo) è da ritenersi invece poco frequente se non raro. Questi dati apparentemente contraddittori sarebbero dovuti ad osservazioni condotte in località con differenti biocenosi e in annate differenti, da cui deriverebbe una maggiore o minore presenza dello Pteromalide in relazione alla disponibilità di altri ospiti secondari su cui completare il ciclo.
La polifagìa dello Pteromalide è nota già dagli anni venti: ad esempio il Masi, nel 1922, cita l'associazione del Cyrtoptyx a galle prodotte dal Lepidottero Coleophora stephanii sull'Atriplex halimus in Calabria[1]. Un quadro complessivo degli ospiti secondari del parassitoide è rimasto tuttavia sconosciuto fino agli anni settanta-ottanta. Attualmente la letteratura cita fra gli ospiti del C. lapites anche alcuni Coleotteri Curculionidi, due lepidotteri e, come iperparassita un Calcidoide Eulofide, parassitoide minore della mosca[2].
Ordine | Famiglia | Specie | Nome comune | Pianta associata |
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Coleoptera | Curculionidae | Hypolixus truncatulus | Punteruolo | |
Pachytychius hordei | Punteruolo | |||
Diptera | Tephritidae | Bactrocera oleae | Mosca dell'olivo | Olivo |
Hymenoptera | Eulophidae | Teleopterus erxia | ||
Lepidoptera | Coleophoridae | Coleophora stephanii | Atriplex halimus | |
Tortricidae | Cydia sinana |