Cristoforo Macassoli

Nel mondo di oggi, Cristoforo Macassoli è un argomento che suscita grande interesse e dibattito nella società. Che sia per la sua rilevanza storica, per il suo impatto sulla vita quotidiana o per le implicazioni politiche e sociali, Cristoforo Macassoli è diventato un argomento di grande attualità. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature e prospettive legate a Cristoforo Macassoli, analizzandone l'importanza in diversi contesti ed esaminando le possibili implicazioni per il futuro. In queste pagine cerchiamo di far luce su Cristoforo Macassoli e di offrire una visione completa e obiettiva che invita alla riflessione e al dibattito.

Beato Cristoforo Macassoli

Religioso

 
NascitaMilano, 1415 circa
MorteVigevano, 5 marzo 1485
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1890 da papa Leone XIII

Cristoforo Macassoli (Milano, 1415 circa – Vigevano, 5 marzo 1485) è stato un presbitero italiano dell'Ordine dei frati minori; il suo culto come beato è stato confermato da papa Leone XIII nel 1890.

Biografia

Nato a Milano dalla nobile famiglia dei Macassoli, all'età di circa vent'anni abbracciò la vita religiosa tra i frati minori osservanti.[1]

Insieme con Pacifico da Cerano, fondò il convento di Santa Maria delle Grazie a Vigevano, dove morì nel 1485.[1]

Il culto

Le sue spoglie rimasero nella cappella di San Bernardino in Santa Maria delle Grazie fino al 1810 quando, soppresso il convento per le leggi napoleoniche, le sue reliquie furono traslate in duomo.[1]

Le prime tracce del culto del Macassoli risalgono al 1503, quando venne effigiato insieme con san Bernardino da Siena accanto alla Vergine in una pala d'altare in Santa Maria delle Grazie; le sue reliquie furono rinvenute il 20 giugno 1588.[1]

Papa Leone XIII, con decreto del 23 luglio 1890, ne confermò il culto con il titolo di beato.[2]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 5 marzo.[3]

Note

  1. ^ a b c d Giovanni Lucchesi, BSS, vol. VIII (1966), col. 434.
  2. ^ Index ac status causarum (1999), p. 420.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 242.

Bibliografia

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, LEV, 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano, 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Roma, Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, 1961-1969.
Controllo di autoritàVIAF (EN89183385 · ISNI (EN0000 0000 6246 5883 · BAV 495/31938