In questo articolo esploreremo in modo approfondito l'argomento Caproni Ca.10. Dalla sua origine al suo impatto sulla società odierna, analizzeremo tutte le sfaccettature di Caproni Ca.10 e la sua rilevanza in diversi contesti. Attraverso un approccio multidisciplinare, esamineremo le varie prospettive esistenti riguardo a Caproni Ca.10 ed esploreremo come si è evoluto nel tempo. Inoltre, discuteremo della sua influenza in settori quali la cultura, l’economia e la politica e rifletteremo sul suo futuro in un mondo in costante cambiamento. Preparati a intraprendere un viaggio alla scoperta di Caproni Ca.10 e di tutto ciò che questo concetto comporta.
Caproni Ca.10 | |
---|---|
Descrizione | |
Tipo | Monoplano sperimentale |
Equipaggio | 2 |
Progettista | ![]() |
Anni di produzione | 1911[1] |
Sviluppato dal | Caproni Ca.9 |
Dimensioni e pesi | |
Struttura | Legno |
Lunghezza | 8,40 m |
Apertura alare | 8,88 m |
Rivestimento | Tela |
Altezza | 2,65 m[1] |
Superficie alare | 16,00 m² |
Peso a vuoto | 220 kg |
Peso carico | 385 kg |
Propulsione | |
Motore | Un Anzani a 3 cilindri a Y |
Potenza | 35 CV (25,76 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 90 km/h |
I dati sono tratti da Aeroplani Caproni[2] | |
voci di aeroplani sperimentali presenti su Wikipedia |
Il Caproni Ca.10 fu il decimo modello di aeroplano progettato e costruito dal pioniere dell'aviazione trentino Gianni Caproni. Si trattava di un monoplano monomotore caratterizzato da una configurazione moderna, con elica traente e impennaggi in coda. Simile al Caproni Ca.9 da cui era derivato, se ne differenziava principalmente per il fatto di essere un biposto anziché un monoposto.
Il Caproni Ca.10 derivava dal Ca.9, a sua volta basato sulla configurazione monoplana che Gianni Caproni aveva introdotto per la prima volta a bordo dei suoi aeroplani con il Ca.8, dopo gli esperimenti svolti con la serie da Ca.1 a Ca.6 (il Ca.7 venne progettato, ma non realizzato).[1]
Il Ca.10 venne realizzato nel 1911.[1] Dal al Ca.9, a partire dal quale era stato sviluppato, esso si differenziava essenzialmente per il fatto di essere un velivolo biposto. Un secondo seggiolino destinato a un passeggero era stato infatti alloggiato in uno spazio ricavato, sacrificando le dimensioni del serbatoio di carburante, al di sotto della cabane (ossia della struttura che reggeva i tiranti di rinforzo delle ali), a prua del posto di pilotaggio.[1]