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Autobianchi Bianchina | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Tipo principale | Trasformabile |
Altre versioni | Berlina Panoramica Cabriolet Furgoncino |
Produzione | dal 1957 al 1969 |
Esemplari prodotti | 301.300[senza fonte] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 2985-3225 mm |
Larghezza | 1340 mm |
Altezza | 1320 mm |
Passo | 1840-1940 mm |
Massa | 510-585 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Desio |
Progetto | Dante Giacosa |
Stile | Fabio Luigi Rapi |
Stessa famiglia | Fiat Nuova 500 |
Auto simili | ACMA Vespa 400 Zündapp Janus |
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La Bianchina è un'autovettura prodotta dall'Autobianchi dal 1957 al 1969.
Concepita come versione lussuosa della Fiat Nuova 500, della quale utilizzava l'autotelaio e la meccanica, la "Bianchina" fu presentata al pubblico il 16 settembre 1957 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano[1]. Inizialmente fu proposta nell'unica carrozzeria a 3 volumi, definita "Trasformabile", dotata di pinne posteriori, abbondanti cromature e tetto apribile in tela[2].
Nei primi mesi di vendita, le consegne furono addirittura superiori a quelle della più economica, ma anche più spartana "Nuova 500", nonostante il consistente divario del prezzo di listino pari a 565.000 lire, ovvero oltre il 15% di aumento rispetto al prezzo della "Nuova 500". Furono probabilmente decisivi la "milanesità" del veicolo verso gli acquirenti meneghini, l'aura di auto lussuosa discendente dal marchio Bianchi, le migliori finiture e, soprattutto, la lunga rateizzazione in 30 mensilità proposta dalla SAVA.[3]
Visto il buon successo, l'Autobianchi decise d'ampliarne la gamma e migliorarne le caratteristiche. Nel 1959 la potenza del motore crebbe a 17 CV, mentre nel 1960 vennero lanciate le versioni cabriolet e Panoramica. La prima era una vera e propria vettura scoperta con capote in tela (la Trasformabile aveva un semplice ma ampio tetto apribile in tela e i montanti laterali fissi) e motore maggiorato (499cm³ e 21 CV contro 479,5 cm³ e 17 CV); rispetto alla Trasformabile cambiava anche l'incernieramento delle portiere portato all'anteriore[4], mentre la seconda una giardinetta con motore a sogliola di 499 cm³ (22 CV) e passo allungato, derivata dalla Nuova 500 Giardiniera della Fiat.
Dallo stesso anno la Trasformabile, che adottava il motore di cilindrata incrementata a 499 cm³ (18 CV) venne resa disponibile anche in versione Special con verniciatura bicolore e motore potenziato a 21 CV.
Nel 1962 la Trasformabile venne sostituita dalla versione denominata ufficialmente solo "4 posti" ( volgarmente denominata berlina dal pubblico, ma mai definita così dalla Autobianchi) , vale a dire una versione berlina con tetto chiuso e 4 posti. Il motore ed il telaio (a passo corto) erano i medesimi della Trasformabile. A differenza delle altre versioni in listino (Panoramica e Cabriolet), disponibili in allestimento unico, la 4 posti poteva essere scelta in versione base (con motore da 18 CV) oppure Special. Quest'ultima, meglio rifinita ed equipaggiata, era riconoscibile per la verniciatura bicolore (col tetto in tinta contrastante), le cornici cromate dei finestrini delle portiere ed il motore da 21 CV[5]. Lo stesso anno tutte le versioni adottarono un pianale scavato in corrispondenza della zona piedi dei passeggeri, per migliorare l'abitabilità.
Nel 1965, oltre ad un lievissimo restyling (fregio anteriore, plancia ridisegnata con inserto in finto legno e qualche altro dettaglio degli interni rivisto), che interessò tutte le versioni, le varianti 4 posti e Cabriolet adottarono il motore tipo F, ottimizzato in varie componenti.
Nel 1969 le Bianchina uscirono di produzione, rimpiazzate dalla "Giardiniera".
Le varianti della Bianchina prodotte sono state[6]:
La produzione di entrambi i furgoncini fu parallela a quella della Panoramica.
L'elenco completo delle varianti prodotte dal 1957 al 1969 è:
Contestualmente all'attività di produzione della Bianchina Panoramica, la Fiat, poco prima di diventare integralmente proprietaria della Casa di Desio, trasferì nel 1966 all'Autobianchi la produzione della Fiat 500 Giardiniera.
La Giardiniera, venduta poi col nome di "Autobianchi Giardiniera" fu prodotta a Desio fino al 1977. Nonostante l'adozione del marchio "Autobianchi", era sostanzialmente identica all'originario modello Fiat da cui derivava.