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Attilio Tissi | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | I |
Circoscrizione | Veneto |
Incarichi parlamentari | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Democratico Italiano |
Professione | Imprenditore edile |
Attilio Tissi (Vallada Agordina, 9 settembre 1900 – Auronzo di Cadore, 22 agosto 1959) è stato un alpinista, antifascista e politico italiano.
Nato in una modesta famiglia, studiò costruzioni presso l'istituto tecnico di Belluno. Trascorse quindi un periodo in Romagna come impiegato in una miniera di zolfo e poi in una cava di marmo. Queste esperienze lo avvicinarono al mondo operaio, facendolo aderire alle idee socialiste.
Amico e collega dell'ingegnere Alberico Biadene, fu soprattutto grazie al suo stimolo se, nel 1930, iniziò la carriera alpinistica scalando con l'amico Giovanni Andrich la cima della Terza Pala di San Lucano.[1] Nei tre anni successivi compì alcune memorabili imprese inaugurando alcune note vie delle Dolomiti agordine. Appena qualche anno dopo, un grave incidente motociclistico lo costrinse ad abbandonare l'alpinismo estremo.
Durante la seconda guerra mondiale aderì alla Resistenza. Il 1º luglio 1944 divenne, con il nome di "Giacomo", il Commissario politico del Comando Militare provinciale "Piave", comandato da Decimo Granzotto (Rudy). Una unità che coordinava le Divisioni partigiane Nannetti e "Belluno".[2] Usando a pretesto la sua attività di costruttore poté girare le vallate per recuperare le armi lanciate dagli aerei alleati, ma il 7 novembre 1944 venne scoperto dai tedeschi e arrestato. Subì sevizie e torture sino alla condanna a morte, tentò addirittura il suicidio, ma il 6 dicembre venne liberato da una sortita di partigiani della brigata autonoma "7º alpini" e messo in salvo.
Dopo il conflitto fu nominato presidente della provincia di Belluno per poi entrare al Senato della Repubblica in occasione della I Legislatura. Fu inoltre consigliere comunale a Belluno e segretario provinciale del Partito Socialista Democratico Italiano.
Morì durante un incidente alpinistico mentre, con la moglie, discendeva la Torre Lavaredo.
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