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Attilio Hortis | |
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Vicepresidente del Senato del Regno (Italia) | |
Durata mandato | 12 dicembre 1919 – 7 aprile 1921 |
Legislatura | XXV |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 24 febbraio 1919 – 23 febbraio 1926 |
Legislatura | XXIV, XXV, XXVI, XXVII |
Gruppo parlamentare | Non iscritto |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | laurea in giurisprudenza, laurea in lettere |
Università | Università di Padova, Università di Graz |
Professione | bibliotecario |
Mario Attilio Francesco Carlo Hortis (Trieste, 13 maggio 1850 – Trieste, 23 febbraio 1926) è stato un patriota, storico, politico e bibliotecario italiano.
Hortis nacque a Trieste da Arrigo (1823-1878), avvocato e patriota, ed Elisabetta Romano.[1] Dopo aver compiuto gli studi a Trieste fino all'età di sedici anni, si iscrisse all'Università di Padova (città in cui viveva dopo esser stato costretto ad abbandonare Trieste per seguire il padre, bandito dalla città giuliana), frequentando corsi e seminari alla facoltà di Legge e a quella di Lettere, conseguendo entrambe le lauree nel 1871.[1] Si laureò in legge anche all'Università di Graz, in modo da poter lavorare come avvocato a Trieste.[1] Nel 1873 ottenne, avendo vinto il concorso, il posto di bibliotecario alla Biblioteca Civica di Trieste (che gli fu poi dedicata).[1] Nel 1874 uscì un suo saggio su Francesco Petrarca, autore da lui sempre studiato e ammirato; negli anni seguenti si dedicò all'analisi dei testi latini di Boccaccio.[1] Nel 1875 divenne direttore della Società di Minerva, e presidente della stessa; per undici anni, dal 1876 al 1887, diresse l'Archeografo triestino.[1] Nel 1896 entrò a far parte dell'Accademia dei Lincei (socio dal 1917), mentre nel 1906 divenne socio dell'Accademia della Crusca.[1] Nel 1897 divenne deputato di Trieste all'interno del Parlamento di Vienna; in tale istituzione si fece promotore del progetto di fondare una università italiana a Trieste. Nel 1906 abbandonò l'incarico di deputato; nel 1919 divenne senatore del Regno d'Italia, ricoprendo l'incarico di vicepresidente del Senato dal dicembre 1919 all'aprile 1921.[1] A Trieste è stata ribattezzata in suo onore piazza Lipsia[2] e gli è stata dedicata la Biblioteca Civica, da lui diretta per quasi cinquant'anni (1873-1922).[1]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 7379899 · ISNI (EN) 0000 0000 6126 6962 · SBN TO0V150004 · BAV 495/118514 · LCCN (EN) nr98001859 · GND (DE) 117011290 · BNF (FR) cb10356741p (data) · CONOR.SI (SL) 46050915 |
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