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Ascaris lumbricoides | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Superphylum | Aschelmintae |
Phylum | Nematoda |
Classe | Secernentea |
Ordine | Ascaridida |
Famiglia | Ascarididae |
Genere | Ascaris |
Specie | A. lumbricoides |
Nomenclatura binomiale | |
Ascaris lumbricoides |
Ascaris lumbricoides è un verme cilindrico della famiglia degli Ascarididae (nematodi fasmidiari). Il verme è causa della malattia detta "ascaridiasi".[1]
Le infezioni sono asintomatiche in più dell'85% dei casi, soprattutto se il numero dei vermi è contenuto.[1] I sintomi aumentano con il numero dei vermi presenti e possono includere dispnea e febbre all'esordio della malattia.[1] A questi possono seguire sintomi di gonfiore addominale, dolore addominale e diarrea.[1] I bambini sono più comunemente colpiti, e in questo gruppo l'infezione può anche causare scarso accrescimento ponderale, malnutrizione e difficoltà di apprendimento.[1][2][3]
A. lumbricoides è un grande verme nematode, bianco, la cui femmina adulta può raggiungere mediamente le dimensioni di 30 cm per 5 mm di diametro, mentre il maschio è più piccolo, misura circa 20 cm per 4 mm. La trasmissione nell'uomo avviene attraverso l'ingestione di uova che si schiudono nel duodeno liberando le larve che sono capaci di penetrare la parete dell'intestino e di diffondersi nella circolazione sanguigna. Il sangue trasporta le larve a fegato, cuore e polmoni. Le larve entro qualche settimana si accrescono per poi penetrare negli alveoli polmonari, per poi essere espulse o reingerite con l'espettorato. Le larve reingerite ritornano nell'intestino tenue e completano la maturazione nel digiuno. Qui la femmina, dopo essere fecondata dal maschio, depone le uova, fino a 200.000 al giorno. A. lumbricoides può sopravvivere nell'intestino per circa un anno.
È diffuso in molte zone del mondo, in particolare in quelle con scarse condizioni igieniche e in cui si usano feci contaminate dalle uova come fertilizzante per terreni agricoli. L'infezione è facilitata da diversi fattori quali l'enorme numero di uova prodotto da ciascuna femmina del verme, la scarsa igiene, e la resistenza delle uova stesse, che sopportano bene temperature estreme e possono rimanere vitali per mesi.
In Cina si sta diffondendo la cattiva abitudine di mangiare le sue uova per dimagrire, rischiando gravi conseguenze per la salute: l'Ascaris vive nell'intestino e può arrivare a raggiungere i polmoni causando la morte dell'organismo che lo ospita.
La prevenzione si attua curando l'igiene, ossia favorendo l'accesso a water e a un accurato smaltimento delle feci.[1][4] Le uova del verme si presentano nelle feci del paziente dopo 8 settimane dal contagio, che quindi diventa potenzialmente infettivo per altre persone. Il lavaggio delle mani con sapone sembra essere protettivo.[5] Nelle aree in cui più del 20% della popolazione ne è affetto, si raccomanda di trattare ciascuno a intervalli regolari.[1] La recrudescenza delle infezioni è comune.[2][6] Non sono disponibili vaccini.[2] I trattamenti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sono i farmaci albendazolo, mebendazolo, levamisolo o pyrantel pamoato.[2] Altri agenti efficaci includono tribendimidine e nitazoxanide.[2]
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007295769905171 |
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