Nel mondo di oggi, Ace Atkins è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro di persone. Che sia per il suo impatto sulla società, per la sua influenza sulla cultura o per la sua importanza in ambito accademico, Ace Atkins è diventato un argomento di conversazione ricorrente in vari ambienti. Dalle sue origini fino alla sua attualità, Ace Atkins ha generato infiniti dibattiti e riflessioni che non solo hanno arricchito la conoscenza sull'argomento, ma hanno anche innescato cambiamenti significativi in diversi aspetti della vita quotidiana. In questo articolo esploreremo a fondo l'impatto di Ace Atkins, analizzandone le diverse sfaccettature e riflettendo sulla sua importanza nel mondo di oggi.
Ace Atkins (Springfield, 28 giugno 1970) è uno scrittore e giornalista statunitense, noto soprattutto come scrittore di gialli ed il proseguimento della serie di romanzi polizieschi con protagonista il detective privato Spenser, personaggio anche di una nota serie televisiva poliziesca. È stato inoltre un reporter di cronaca nera per il giornale The Tampa Tribune, prima di dedicarsi esclusivamente all'attività di romanziere all'età di 30 anni[1].
Mentre attivo come giornalista al Tribune, Atkins fu tra i finalisti del Premio Pulitzer per una serie di articoli basati su un'indagine di un delitto passato e dimenticato degli anni 1950.[2] La storia divenne poi la trama del suo popolare romanzo White Shadow (2006), ben accolto anche da autori e critici.[2] Nei suoi successivi romanzi, Wicked City e Devil’s Garden, Atkins ha continuato questo tipo di narrazione, con uno stile che è stato paragonato a quello di giallisti come Dennis Lehane e George Pelecanos.[2]
In aprile 2011, la famiglia del defunto scrittore Robert B. Parker (Joan e i due figli Daniel e David) hanno deciso, insieme agli editori del famoso autore, di far continuare ad Atkins la serie del detective privato Spenser.[3]
Atkins vive in una fattoria di origini storiche alla periferia di Oxford (Mississippi) con la famiglia. Si è laureato presso la Università di Auburn nel 1994 e ha fatto parte della squadra di football di questa università nel 1992 e 1993; è apparso sulla copertina di Sports Illustrated mentre commemora la vittoria dei Tigers (11-0) del 1993, indossando la rispettiva maglietta col numero 99.[4]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 59362585 · ISNI (EN) 0000 0001 2135 2257 · SBN UM1V020934 · Europeana agent/base/89921 · LCCN (EN) n98033917 · BNF (FR) cb15012406q (data) · J9U (EN, HE) 987007322279905171 · NDL (EN, JA) 00830211 |
---|