Al giorno d'oggi, Vittorio Ratti è diventato un argomento di grande rilevanza nella società odierna. Fin dalla sua nascita, ha catturato l’attenzione e suscitato l’interesse di un ampio spettro di pubblico. Che sia per il suo impatto sulla vita quotidiana, per la sua rilevanza storica o per la sua influenza sulla cultura popolare, Vittorio Ratti ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell'evoluzione della società. In questo articolo esploreremo in dettaglio l’impatto e l’importanza di Vittorio Ratti, analizzandone le diverse sfaccettature e offrendo uno sguardo unico su questo affascinante argomento.
Vittorio Ratti | |
---|---|
![]() | |
Nazionalità | ![]() |
Alpinismo ![]() | |
Specialità | Roccia |
Società | Club Alpino Accademico Italiano |
Premi | Medaglia d'oro al valore atletico, 1938 |
Vittorio Ratti | |
---|---|
Nascita | Lecco, 22 gennaio 1916 |
Morte | Lecco, 26 aprile 1945 |
Cause della morte | Ferite riportate in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Corpo | CVL |
Unità | 89ª Brigata "Poletti", Gruppo Rocciatori della Grigna |
Anni di servizio | 1943-1945 |
Guerre | Resistenza italiana |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Vittorio Ratti (Lecco, 22 gennaio 1916 – Lecco, 26 aprile 1945) è stato un alpinista e partigiano italiano.
Nel 1935 affiancò Riccardo Cassin sulla parete nord della Cima Ovest di Lavaredo, segnando una nuova via che prenderà il loro nome. Nel 1939 sale assieme a Gigi Vitali la parete ovest dell’Aiguille Noire de Peuterey con un itinerario diretto.
Morì da partigiano nella battaglia per liberare la città di Lecco la sera del 26 aprile 1945 all'età di 29 anni, al fianco dell'amico Cassin.[1]
Nel seguente elenco sono riportate le salite più significative