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Tarzan delle Scimmie | |
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Titolo originale | Tarzan of the Apes |
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Autore | Edgar Rice Burroughs |
1ª ed. originale | 1914 |
1ª ed. italiana | 1929[1] |
Genere | romanzo |
Sottogenere | avventura |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Africa, Stati Uniti d'America |
Serie | Ciclo di Tarzan |
Preceduto da | nessuno |
Seguito da | Il ritorno di Tarzan |
Tarzan delle Scimmie è un romanzo avventuroso statunitense di Edgar Rice Burroughs, scritto tra il dicembre 1911 e il maggio 1912, pubblicato nel 1912 nella rivista pulp The All-Story ed edito per la prima volta in volume nel 1914. È il primo romanzo della fortunatissima serie letteraria - poi cinematografica e fumettistica - di Tarzan.
La storia ha inizio nel 1888 quando due nobili coniugi inglesi, John Clayton Greystoke, un gentiluomo dell'Ufficio per gli Affari Coloniali, e la sua giovane moglie incinta Alice, si ritrovano soli e sperduti sulle coste dell'Angola per l'ammutinamento dell'equipaggio che guidava la loro nave, il Fuwalda. Il giorno della nascita del loro unico figlio viene segnato dall'attacco di una grande scimmia antropomorfa, ella sverrà dopo essere riuscita in extremis ad uccidere la scimmia che le stava saltando addosso, ma le avversità finora passate, l'imminente parto e la situazione indeboliscono mentalmente la giovane madre che, un anno dopo il parto si lascia andare, lasciando Lord Greystoke in uno stato di profonda prostrazione. Quando le grandi scimmie della foresta, guidati dal capobranco Kerchak, attaccano la capanna, per paura di quell'umano dalla pelle bianca che aveva ferito molti dei loro compagni con il suo fucile, anche Lord Greystoke, sbranato da Kerchak, soccombe accanto alla sua sposa da poco defunta, ma il bambino viene salvato da Kala, un'altra scimmia, da poco ha perso il suo cucciolo a causa di un attacco d'ira dello stesso Kerchak, stringendo ancora il piccolo corpicino e sentendo il vagito bisognoso nella culla, sostituisce i cuccioli e scappa lontano dalle ire del capobranco.
Il piccolo viene chiamato Tarzan, cioè "Pelle Bianca", in un'ipotetica e fantasiosa lingua scimmiesca; grazie alle cure di Kala, egli cresce tra le scimmie, imparando il loro linguaggio e soprattutto il modo corretto per sopravvivere nella giungla e salvarsi dai pericoli che essa nasconde. Ma grazie alla sua intelligenza, il bambino supera ben presto le capacità limitate delle scimmie, e grazie agli abbecedari trovati nella capanna dei suoi veri genitori, impara a leggere e a scrivere (ma non a parlare) inglese. In seguito impara da solo ad usare pugnale, arco e frecce avvelenate, portate via astutamente dal vicino popolo Uasiri, una tribù di nativi cannibali africani, arriva a uccidere Tublat, marito di Kala, che non lo aveva gradito come figlio. Dopo un ennesimo violento attacco d'ira del capo, uccide in duello Kerchak, venendo proclamato nuovo Re delle Scimmie.
Successivamente, nel 1909, nella foresta arriva l'esploratrice americana Jane Porter abbandonata nello stesso posto e nelle stesse circostanze in cui erano stati abbandonati i di lui genitori, e che si trova in compagnia del padre (un caricaturale scienziato svanito), di un suo collega, della serva Esmeralda e di un ragazzo inglese di nome William Clayton (ignaro cugino di Tarzan e quindi illegittimo Lord Greystoke). Tarzan si innamora della ragazza e aiuta gli sventurati a sopravvivere nella giungla, portando loro continuamente del cibo. La svolta avviene con l'arrivo di una nave francese pilotata dal capitano D'Arnot che riaccende la speranza dei naufraghi di tornare in patria, ma Jane viene rapita da un'enorme scimmia antropomorfa, e i militari francesi organizzano una spedizione che però si conclude con un attacco da parte di una tribù locale e il ferimento di D'Arnot. Tarzan riesce invece a salvare Jane (che si innamora di lui) e, dopo averla riportata dai suoi familiari, accudisce nel folto della giungla l'ufficiale francese ferito. I militari francesi, non vedendo tornare il loro capitano, decidono però di partire e portano con sé anche i naufraghi inglesi e americani. Nella giungla rimangono quindi D'Arnot e Tarzan. Il francese insegna la sua lingua all'uomo-scimmia che decide di lasciare il suo ambiente per seguire Jane negli USA. Il romanzo si conclude con un Tarzan in America che salva per l'ennesima volta Jane (da un incendio), la libera da un matrimonio non voluto con un anziano affarista, riconsegna al professor Porter un tesoro che aveva perduto in Africa e si appresta a chiedere in moglie la ragazza americana. Ma nel frattempo Jane, confusa e spaventata dall'uomo-scimmia, pur amando Tarzan acconsente invece di sposare William Clayton, l'illegittimo Lord Greystoke.
Scritto ai primi del Novecento, il libro trabocca di stereotipi e di teorie scientifiche poi superate. Burroughs descrive i gorilla tra i quali viene allevato Tarzan come bestie terribili e violente, spesso soggette a immotivati «terribili attacchi d'ira» che li portano a massacrare indiscriminatamente i membri della loro razza senza alcun motivo. Ecco come Burroughs descrive uno degli «attacchi di furia incontrollabile» di Tublat, il "padre adottivo" di Tarzan:[2]
Il copyright per questo romanzo è scaduto negli Stati Uniti d'America e, per questo, ora lì è di pubblico dominio. Il testo è disponibile attraverso il Progetto Gutenberg.