Questo articolo affronterà il tema Sentina, che è diventato rilevante in vari ambiti della società odierna. Dalla sua comparsa fino ad oggi, Sentina ha suscitato l'interesse di specialisti, ricercatori e grande pubblico per il suo impatto e le sue ripercussioni su diversi aspetti della vita quotidiana. In questa direzione verranno analizzate le diverse sfaccettature e dimensioni che Sentina racchiude, nonché le sue implicazioni e sfide nel contesto attuale. Allo stesso modo, verranno esaminate le diverse prospettive e approcci emersi attorno a Sentina, con l’obiettivo di arricchire il dibattito e fornire una visione complessiva di questo fenomeno.
La sentina è la parte posta più in basso nello scafo di un'imbarcazione, dove si raccolgono i vari scoli e le infiltrazioni d'acqua.
Oltre all'acqua di mare che si infiltra attraverso lo scafo in caso di falle, in questa zona finiscono tracce di ogni sorta di liquido generato dalle varie attività della nave: carburanti, lubrificanti, condensazioni di condizionatori, acque grigie e nere, acqua residua dal lavaggio di motori e ponti, eccetera. A causa della sua funzione, la sentina solitamente emana uno sgradevole odore, e la scarsa aerazione dovuta alla sua posizione nella nave e l'accumulo di umidità provocano a volte un odore così insopportabile da richiedere una disinfezione per ozonizzazione.
L'acqua raccolta nella sentina andrebbe scaricata in porto tramite apposite tubature e pompe collegate alla rete fognaria e messe a disposizione dalla direzione del porto, ma spesso vengono scaricate in mare durante la navigazione o nelle acque del porto stesso, violando così spesso le leggi regionali.[1]
Il termine sentinella origina da sentina.[2] In particolare, nelle antiche navi romane, un uomo (la sentinella) era adibito al controllo costante della sentina e a prosciugare le infiltrazioni d'acqua. Da qui l'uso generalizzato di "sentinella" nell'accezione di "guardiano".