Nel seguente articolo approfondiremo l'affascinante mondo di Robiola di Cocconato ed esploreremo le sue molteplici sfaccettature. Dalla sua origine ed evoluzione fino al suo impatto sulla società odierna, Robiola di Cocconato è stato oggetto di interesse e dibattito nel corso degli anni. Attraverso un'analisi dettagliata ne affronteremo le principali caratteristiche, le possibili applicazioni e le implicazioni che ha per diversi settori della società. Inoltre, ne esamineremo la rilevanza nel contesto attuale e le prospettive future che offre. Preparati a intraprendere un viaggio di scoperta e innovazione con Robiola di Cocconato come protagonista principale!
Robiola di Cocconato | |
---|---|
Origini | |
Luogo d'origine | ![]() |
Regione | Piemonte |
Diffusione | regionale |
Zona di produzione | Cocconato |
Dettagli | |
Categoria | formaggio |
Riconoscimento | P.A.T. |
Ingredienti principali | latte vaccino |
La robiola di Cocconato è un formaggio e prodotto tipico piemontese. Rientra nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali[1].
Non si hanno notizie precise riguardo alla storia di questo formaggio, già noto nel seicento, come testimoniano alcuni documenti presenti negli archivi storici del comune di Cocconato. In queste lettere, funzionari pubblici e governatori ringraziavano i produttori locali per gli omaggi ricevuti, tra cui la robiola[2]. Il poeta dialettale Nino Costa, vissuto a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, dedicò alla robiola la canzone La cansson d'la robiola musicata dal maestro Vigin Giachino[3].
Il latte crudo, a cui si uniscono fermenti lattici e caglio, viene riscaldato a 38 °C per circa trenta minuti. Segue la rottura della cagliata che viene estratta e messa negli stampi. Dopo un'attesa di circa quaranta minuti si procede con la salatura e le forme vengono affinate in cella per un giorno intero. La fase di stagionatura dura cinque giorni, e avviene a una temperatura di 4 °C[4]. La crosta è completamente assente e la pasta è di consistenza cremosa dal colore bianco latte[5].
Questo formaggio viene prodotto nel comune di Cocconato, in provincia di Asti, e distribuito in tutto il Piemonte[6].
La robiola viene tradizionalmente consumata da sola, spalmata su pane fresco. Nei mesi invernali si consuma assieme allo spinacio riccio di Asti, cotto al vapore e passato al burro. Si abbina a vini bianchi leggeri[7].