In questo articolo affronteremo il tema Premio letterario Asti d'Appello, che è stato nel tempo oggetto di interesse e studio da parte di diverse discipline. Premio letterario Asti d'Appello ha esercitato un'influenza significativa su diversi aspetti della società, della cultura e della storia, lasciando il segno nella vita delle persone e nello sviluppo delle comunità. Attraverso un'analisi dettagliata, verranno esplorate le diverse dimensioni e prospettive che circondano Premio letterario Asti d'Appello, offrendo al lettore una visione completa e arricchente di questo argomento così attuale oggi. Raccogliendo ricerche, testimonianze e pareri di esperti, l'obiettivo è quello di contribuire alla conoscenza e alla comprensione di Premio letterario Asti d'Appello, fornendo al lettore gli strumenti necessari per riflettere e formarsi un proprio giudizio in merito.
Premio Letterario Asti d'Appello | |
---|---|
Paese | ![]() |
Luogo | Asti |
Il Premio Letterario Asti d'Appello è un riconoscimento letterario italiano assegnato annualmente ad Asti nel mese di novembre. Il premio viene conferito a un'opera di narrativa italiana che, pur essendo stata finalista nei maggiori premi letterari italiani dell'anno, non ne è risultata vincitrice. Il premio è stato istituito su iniziativa dell'Associazione Premio Letterario Asti d'Appello, di cui è presidente onorario l'avvocato e cantautore Paolo Conte. Nel 2023, il premio ha celebrato la sua XV edizione.
Il Premio Letterario Asti d'Appello ha recuperato, dopo molti anni, un nome e un'idea originale dei tardi anni ’60: rimettere in gioco i romanzi entrati nella graduatoria dei maggiori premi letterari nazionali, ma che non hanno vinto, e offrir loro una seconda chance, una "sentenza d’appello". Il premio, che ebbe il merito di premiare illustri esclusi quali Anna Banti per "Noi credevamo" e Italo Calvino per "Le cosmicomiche", venne abbandonato sull’onda delle contestazioni del ’68. La sollecitazione a riprendere l’iniziativa è venuta nel 2009 da Paolo Conte, l’avvocato e chansonnier astigiano, ed è stata accolta dalla Biblioteca Astense, che si fa carico dell’organizzazione. Rispetto alle passate edizioni un’innovazione riguarda la 'giuria togata', che è composta da magistrati e giuristi: un modo sorridente ed ironico di evidenziare l’analogia del premio con un iter processuale, accentuata anche dall’arringa a sostegno della propria opera che ogni scrittore in concorso pronuncia davanti alla giuria e al pubblico del Teatro Alfieri, sede della cerimonia[1][2][3].
Il meccanismo del Premio prevede che un gruppo di 6 soci che si sono resi disponibili come lettori volontari selezioni annualmente tra tutti i romanzi finalisti ai grandi premi letterari quelli che parteciperanno al Premio d’Appello. Da ottobre a fine settembre vengono selezionati gli scrittori (da un minimo di 8 a un massimo di 10) finalisti: la scelta del vincitore è determinata dai voti della giuria popolare, composta da lettori che annualmente si iscrivono alla Associazione Premio d’Appello (ca. 130) e della giuria giovane (ca. 150 allievi delle scuole superiori cittadine), cui si sommano quelli della giuria ‘togata’, che sono ponderati, ovvero in un rapporto matematico tra il numero di giuristi presenti e numero e voti dei giurati popolari e giovani[1]. Tradizionalmente l’ultima domenica di novembre, nel Teatro Alfieri di Asti, si tiene la cerimonia conclusiva, che prevede l’arringa di ciascun scrittore a difesa del proprio romanzo di fronte ai togati e un breve concerto durante il quale la giuria togata si riunisce nella ‘camera di consiglio’ per proclamare il vincitore. La cerimonia è presentata dall’attrice e giornalista Chiara Buratti e dal giornalista e disc jockey Massimo Cotto.