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Il ponte di Hilberg (o legge di Hilberg) è un fenomeno prosodico che prende il nome dal filologo austriaco Isidor Hilberg (1852-1919), che lo enunciò in uno studio del 1879,[1] e riguarda la metrica dell'esametro dattilico greco in età ellenistica.
Il ponte di Hilberg consiste nell'assenza di fine di parola dopo il secondo piede dattilico, se è realizzato da uno spondeo.[2]
Questo ponte è osservato, con qualche eccezione solo per i monosillabi, a partire da Callimaco;[2] in seguito viene rispettato rigorosamente anche da Nonno di Panopoli e dai suoi seguaci.[3]
Nella poesia arcaica, invece, questo ponte non viene sistematicamente rispettato. Esempio di violazione: