In questo articolo esploreremo l'interessante vita e il lavoro di People of the Sun, una figura che ha lasciato un segno profondo nella storia. Nel corso degli anni People of the Sun ha avuto un ruolo cruciale in diversi ambiti, dalla scienza all'arte, dalla politica alla società. La sua eredità dura ancora oggi e la sua influenza rimane palpabile in molti aspetti della vita moderna. Attraverso un’analisi dettagliata del suo percorso, dei risultati e delle sfide, saremo in grado di comprendere meglio l’entità del suo impatto e la portata della sua importanza nel contesto storico. Unisciti a noi in questo viaggio alla scoperta delle sfumature e delle dimensioni che rendono People of the Sun una figura rilevante e stimolante per le generazioni presenti e future.
People of the Sun singolo discografico | |
---|---|
![]() | |
Artista | Rage Against the Machine |
Pubblicazione | 1996 |
Durata | 2:30 |
Dischi | 1 |
Tracce | 3 |
Genere | Rap metal[1] |
Etichetta | Epic Records |
Produttore | Brendan O'Brien, Rage Against the Machine |
Rage Against the Machine - cronologia | |
People of the Sun è il secondo singolo estratto dall'album Evil Empire del gruppo musicale rap metal statunitense Rage Against the Machine. Questa canzone ha come tema principale la rivoluzione condotta dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. La scrittura della canzone è stata affidata a Zack de la Rocha dopo una visita a Chiapas, nel sud del Messico. People of the Sun ricevette una nomination come Best Hard Rock Performance ai Grammy del 1998, ma il premio andò alla canzone The End Is the Beginning Is the End degli The Smashing Pumpkins.
La canzone contiene in sé una grande quantità di riferimenti e citazioni, la maggior parte riguardanti la distruzione dell'Impero Azteco per mano dei Conquistadores spagnoli e le Zoot Suit Riots avvenute nel 1943 a Los Angeles. De La Rocha fa anche riferimento all'ultimo Imperatore Azteco Cuauhtémoc, che fu torturato ed ucciso dagli stessi spagnoli.
Il video, diretto da Peter Christopherson e prodotto da Fiz Oliver, si apre con l'esecuzione di una ragazza messicana; il suo braccio inizia a sanguinare e il sangue mostra le parole "Trickle down". Poi vengono mostrate alcune statistiche relative all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, mostrati da un proiettore posizionato all'interno di un obitorio. Vengono dunque mostrati alcuni stralci di video dell'esercito statunitense che arriva in Messico e delle forze armate Zapatiste, alternate a video della band stessa, filmata mentre suona davanti a un muro in mattoni, in uno spazio ristretto. La versione mandata in onda da MTV è una variante modificata opportunamente; le scene dei lavoratori indigeni seppelliti vivi e dei giovani morti nell'obitorio, infatti, sono state rimosse da quest'ultima, rimpiazzati da altri video che riprendevano scene di guerra. Le scene in bianco e nero in stile documentario dei lavoratori e dei "vaqueros" sono state tratte dal film ¡Qué viva México! di Sergej Ėjzenštejn.[2]