Pace di Cremona

Nel mondo di oggi, Pace di Cremona è diventato un argomento di grande importanza e interesse per un ampio spettro di individui e comunità. Che sia per la sua rilevanza nella società contemporanea, per il suo impatto sulla vita quotidiana delle persone o per il suo significato nella sfera globale, Pace di Cremona ha suscitato grande interesse e dibattito tra esperti, studiosi e popolazione in generale. In questo articolo esploreremo a fondo le diverse dimensioni e aspetti relativi a Pace di Cremona, al fine di fornire informazioni rilevanti e analisi approfondite su questo importante argomento.

Pace di Cremona
(Pace di Cavriana)
Massima espansione del Ducato di Milano nel XV secolo
ContestoConflitto tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia (con i rispettivi alleati)
Firma20 novembre 1441
LuogoCremona
CondizioniRestituzione di Bergamasco e Bresciano alla Repubblica di Venezia; raggiungimento della stabilità politica in Italia
Parti Ducato di Milano
Marchesato di Mantova
Repubblica di Venezia (bandiera) Repubblica di Venezia
Repubblica fiorentina
FirmatariFilippo Maria Visconti
Gianfrancesco Gonzaga
Francesco Foscari
voci di trattati presenti su Wikipedia

La pace di Cremona (detta anche pace di Cavriana perché i preliminari furono firmati il 31 luglio 1441 in questa località), firmata nella città lombarda il 20 novembre 1441, mise fine allo scontro, iniziato nel 1425, fra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano che durava dall'inizio del Quattrocento.

Filippo Maria Visconti cedette molte terre alla Repubblica di Venezia e nell'ottobre 1441 diede in moglie a Francesco Sforza la propria figlia naturale Bianca Maria, che in dote al marito portò la città di Cremona ed il suo contado, eccetto Castelleone e Pizzighettone, piazzaforte che fu scambiata con Pontremoli in Lunigiana.

Gianfrancesco Gonzaga perdette definitivamente Asola, Lonato, Valeggio e Peschiera, e con esse l'accesso al lago di Garda. Castel Goffredo, assieme a Castiglione e Solferino, venne invece definitivamente riunito allo stato gonzaghesco.[1]

Venezia fissò i propri confini sul fiume Adda: fu la massima penetrazione della Serenissima nei territori lombardi. Riva, Torbole e Ravenna passarono sotto il dominio di Venezia, che conservò anche la signoria del Bergamasco e del Bresciano.[2] Genova divenne indipendente e Firenze ebbe il Casentino.

Note

Bibliografia

  • Antonio Quadri, Otto giorni a Venezia, Venezia, 1822.
  • Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985. ISBN non esistente.

Voci correlate