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Odoardo Voccoli | |
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Sindaco di Taranto | |
Durata mandato | 14 dicembre 1946 - 28 febbraio 1948 |
Predecessore | Ciro Drago |
Successore | Carlo Di Donna |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | I, II |
Gruppo parlamentare | Comunista |
Collegio | Taranto |
Incarichi parlamentari | |
- II Leg.-
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Italiano |
Professione | sindacalista |
Odoardo Voccoli (Castellaneta, 13 marzo 1877 – Taranto, 27 ottobre 1963) è stato un politico e antifascista italiano.
Odoardo Voccoli nasce a Castellaneta il 13 marzo 1877 da Lorenzo Voccoli, un tecnico dell'impresa Del Croix e Carriè e da Giuseppina Cassano, una di Castellaneta. Nel 1893 la famiglia Voccoli si trasferisce a Taranto.Voccoli compì gli studi classici al Liceo ginnasio Archita e si iscrisse giovanissimo all'età di 19 anni al Partito Socialista Italiano nel quale militò dal 1896 al 1921. Fu ferroviere ed organizzatore sindacale a Savona ma fu allontanato dal servizio per motivi politici. Si recò quindi a Genova interessandosi alle lotte dei portuali, passò poi a Brindisi e poi tornò a Taranto.
Nel 1906 fu eletto consigliere comunale a Taranto con Edoardo Sangiorgio, avvocato ginosino leader dei socialisti jonici e l'arsenalotto Francesco Boccuni. Si sposa con Maria Assunta D'Auria e a novembre nasce il suo primo figlio. Nelle elezioni dell'provincia di Lecce del 1920 venne eletto insieme a Sangiorgio, nello stesso anno viene anche rieletto consigliere comunale. Nel gennaio 1921 partecipa come delegato al XVII Congresso del Partito Socialista Italiano a Livorno, portando l'adesione alla mozione comunista non solo della Sezione socialista di Taranto, ma anche di quelle di Castellaneta, Grottaglie, Monteiasi, Montemesola e Mottola, Massafra.
Assunse quindi la carica di segretario provinciale della federazione comunista di Taranto. Nel 1926 fu delegato al III Congresso intenzionale di Lione. Il 20 giugno 1926, a seguito della segnalazione viene arrestato mentre tiene una riunione di comunisti e antifascisti. Il 28 aprile 1928, il Tribunale speciale lo condanna 12 anni e sei mesi di reclusione, per cospirazione ai danni del fascismo. Con lui viene condannato a tre anni anche il figlio Todol, muore nel carcere di Bari, e viene arrestata la moglie. Nel 1932 per l'amnistia del decennale del fascismo viene scarcerato, ma fu arrestato nuovamente nel 1934 e condannato ad altri quattro anni di reclusione[1].
Scarcerato ritorna a Taranto, riorganizzando il fronte antifascista. Costituirà il Comitato di Liberazione Nazionale di Taranto di cui presidente era Ciro Drago. Il 6 maggio 1944 viene nominato vicepresidente della provincia di Taranto, è il primo esponente comunista a far parte degli organi provinciali[2]. Voccoli si candida alle elezioni comunali del capoluogo jonico nelle prime libere elezioni del 24 novembre 1946 sostenuto da Partito Repubblicano Italiano, Partito d'Azione, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano. Il blocco laico socialista raccoglie il 60% dei voti e Odoardo Voccoli è il primo degli eletti. All'insediamento del Consiglio comunale, al primo scrutinio, Voccoli viene eletto Sindaco di Taranto ed è il primo Sindaco della nuova Repubblica eletto in libere elezioni.
Il 23 dicembre 1946 Voccoli insedia la Giunta. Nel 1948 Voccoli che si dimette da sindaco ed è candidato al Senato per il Fronte popolare: l'aggregazione socialcomunista prevale a Taranto con 32.747 voti[3] e Voccoli è eletto Senatore della Repubblica. Nel 1953 è ricandidato e rieletto nelle file del Partito Comunista Italiano con 26.459 voti[4]. Finita nel 1958 questa seconda esperienza parlamentare si ritira dall'attività politica. Odoardo Voccoli muore a 85 anni il 27 ottobre del 1963 in seguito ad emorragia cerebrale[5].