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Novella del Grasso legnaiuolo | |
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Autore | anonimo |
1ª ed. originale | XV secolo |
Genere | novella |
Lingua originale | italiano |
La Novella del Grasso legnaiuolo è una narrazione di una celebre beffa ordita da Filippo Brunelleschi ai danni di un ebanista di nome Manetto Ammanatini, detto Il Grasso, nel 1409, a Firenze. La narrazione è pervenuta ai tempi moderni in numerose versioni.
Alle riunioni di una brillante Brigata di fiorentini intervengono il celebre architetto Filippo Brunelleschi e l'ebanista Manetto detto il grasso; poiché quest'ultimo non si presenta ad una cena, gli altri membri della brigata, alquanto punti dall'essere trascurati da Manetto, che oltretutto è di condizione più bassa di tutti gli altri amici, agli ordini del Brunelleschi ordiscono una complicatissima beffa. Si farà credere a Manetto di essere un'altra persona, un certo Matteo Mannini, fannullone che vive alle spalle dei parenti. Con la complicità di un gran numero di persone, la beffa riesce al punto di far dubitare alla vittima della propria stessa identità. Alla fine della vicenda per evitare il ridicolo il povero legnaiuolo è costretto a trasferirsi, al seguito di Pippo Spano, in Ungheria, dove peraltro farà fortuna.
La novella è considerata il capolavoro del genere della novella spicciolata, tipico del '400 italiano. Derivando da una beffa realmente avvenuta che è stata narrata in numerose versioni; le più rilevanti dal punto di vista letterario sono tre:
Nel 2011, la novella è servita da ispirazione per il film di Neri Parenti Amici miei - Come tutto ebbe inizio, sorta di prequel della saga iniziata con Amici miei, film del 1975 diretto da Mario Monicelli.[2]