Nel mondo di oggi, l'importanza di Museo dei culti arborei è evidente in tutti gli ambiti della vita. Che si tratti del mondo degli affari, della politica, della scienza o della cultura, Museo dei culti arborei gioca un ruolo cruciale nel modo in cui le persone interagiscono, si informano a vicenda e prendono decisioni. Ecco perché è fondamentale comprendere appieno l’impatto che Museo dei culti arborei ha sulla nostra società, nonché le possibili implicazioni che la sua influenza potrebbe avere in futuro. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti e prospettive relativi a Museo dei culti arborei, con l'obiettivo di fornire una panoramica e una visione approfondita della sua rilevanza nel mondo di oggi.
Museo dei culti arborei | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Accettura |
Indirizzo | Via del Maggio s.n.c. |
Coordinate | 40°29′31.34″N 16°09′32.13″E |
Caratteristiche | |
Tipo | etno-antropologico |
Il museo dei culti arborei è un museo etno-antropologico che si trova nel comune di Accettura in provincia di Matera.
Dei culti arborei che si svilupparono nell'antichità sono rimaste poche tracce, riti matrimoniali legati ad un mondo contadino e prevalentemente animistico. Il Museo dei culti arborei di Accettura tenta di ricostruire la storia e la tipologia dei culti arborei del territorio lucano. Tra i musei etno-antropologici il museo di Accettura è forse unico nel suo genere in Europa[1], e a rendere ancora più prezioso il lavoro di questo museo c'è il fatto che i culti arborei sono «tipici di pochissime altre località del Mediterraneo»[2]. Tra le località che celebrano i maggi e i culti arborei in Basilicata ci sono Accettura, Oliveto Lucano, Pietrapertosa e Castelmezzano, inoltre nella zona del massiccio del Pollino a cavallo tra Basilicata e Calabria vi sono Rotonda, Viggianello, Terranova di Pollino, Laino Borgo, Alessandria del Carretto e Castelsaraceno, ed infine nel resto d'Italia abbiamo altri esempi a Ponte Nossa, Fontanella Grazioli, Pastena, Vetralla, Castel Giorgio, Bajardo, Baiano, Terrasini[3].
Il Museo si trova all'interno del Parco naturale di Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane e svolge anche l'attività di centro visite.
Creata già diversi anni prima, la struttura è stata inaugurata nel 2005 dal sindaco Vincenzo Amoia[4], e raccoglie l'eredità del professore e ricercatore Giovanni Battista Bronzini e dell'antropologo Ferdinando Mirizzi.
Il Museo possiede anche una biblioteca fornita di testi sui culti arborei in Italia e in Europa e una videoteca con filmati sulle feste del Maggio.