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Miles M.28 Mercury | |
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Descrizione | |
Progettista | Ray Bournon |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 11 luglio 1941 |
Utilizzatore principale | ![]() |
Esemplari | 6 |
Altre varianti | Miles Messenger |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7,32 m (24 ft 0 in) |
Apertura alare | 9,35 m (30 ft 8 in) |
Superficie alare | 15,1 m² (162 ft²) |
Peso a vuoto | 752 kg (1 658 lb) |
Peso max al decollo | 1 134 kg (2 500 lb) |
Passeggeri | 2-3 |
Propulsione | |
Motore | un Blackburn Cirrus Major III |
Potenza | 150 hp (112 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 256 km/h (159 mph, 138 kt) |
Velocità di crociera | 245 km/h (152 mph, 132 kt) |
Autonomia | 657 km (408 mi, 355 nm) |
i dati sono estratti da The Hamlyn Concise Guide to British Aircraft of World War II[1] | |
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Il Miles M.28 Mercury era un monomotore da addestramento e collegamento ad ala bassa sviluppato dall'azienda britannica Phillips & Powis nei primi anni quaranta.
Caratterizzato dalla costruzione interamente lignea e dall'impennaggio bideriva venne realizzato in piccola serie, impiegato dalla Royal Air Force (RAF), l'aeronautica militare britannica, durante la Seconda guerra mondiale e dopo il termine del conflitto venduto sul mercato dell'aviazione generale.
Nei tardi anni trenta il progettista Ray Bournon aveva pianificato di sviluppare un nuovo modello che potesse sostituire, nella propria gamma di velivoli destinati al mercato dell'aviazione generale, il Whitney Straight ed il Monarch, ma lo scoppio della Seconda guerra mondiale costrinse Bournon ad accantonare il progetto.
Nel 1941 tuttavia, a seguito di una specifica emessa dal governo britannico per la fornitura di un velivolo adatto sia alla formazione dei piloti che al trasporto di personale militare, il progetto venne ripreso. Bournon riprese l'impostazione generale che caratterizzava i suoi precedenti disegni, con struttura interamente lignea, introducendo comunque di sua iniziativa alcune raffinatezze tecnologiche inusuali per il ruolo al quale era destinato, tra le quali l'adozione di un carrello d'atterraggio retrattile e la presenza di ipersostentatori sul bordo di uscita alare. Il modello, al quale venne assegnata la designazione M.28 Mercury, in configurazione quadriposto da collegamento offriva la possibilità di trasportare tre passeggeri in una cabina di pilotaggio chiusa con un'autonomia massima di 800 km (500 mi).
Il prototipo, volò per la prima volta l'11 luglio 1941[2], dimostrò durante le prove di volo di essere di facile pilotaggio, dotato di elevata sensibilità ai comandi e di arrestarsi in breve spazio dopo l'atterraggio.
Benché le caratteristiche risultassero idonee per la produzione in serie la priorità destinata ad altri modelli da combattimento costruiti su licenza, necessaria a garantire la fornitura di un adeguato numero di velivoli per esigenze belliche, influirono pesantemente sulla costruzione del Mercury attestando la quantità di esemplari prodotti a sole sei unità, l'ultimo dei quali portato in volo all'inizio del 1946.[3]
Al termine del conflitto gli esemplari surplus vennero ceduti ai privati, venduti sul mercato dell'aviazione generale ed utilizzati in Regno Unito, Germania, Svizzera ed Australia.