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Un microburst (o microraffica discendente)[1] è un violento e improvviso colpo di vento simile a una tromba d'aria, ma distinguibile da quest'ultima. Si tratta di un piccolo downburst che ha un'estensione laterale limitata (1-4 km)[2] e per un periodo di tempo inferiore a 5 minuti[3].
I microburst si generano dalle nubi a forte sviluppo verticale e, come per i downburst di maggiori dimensioni[4], sono di due tipi: microraffiche umide (più comuni) e microraffiche secche (più rare)[1].
Nel caso della microraffica umida, la pioggia che cade dalla nube temporalesca evapora velocemente quando attraversa lo strato d'aria più calda sotto la nube e raffredda in modo brusco lo strato d'aria stessa; l'aria quindi precipita in modo violento verso il suolo; la raffica discendente è ben identificabile a causa della pioggia ben visibile sotto la nube, oppure per la forma curiosa detta rain foot che assume la pioggia portata in alto e che può formare addirittura una nuova nube detta wall cloud o scud cloud[1].
La microraffica secca si produce sotto a nubi cumuliformi che si sono generate dal surriscaldamento di un suolo umido e innalzatesi in un contesto di aria povera di vapore acqueo; l'aria secca viene portata verso l'alto all'interno della nube e provoca la veloce evaporazione delle goccioline di nube e di pioggia, raffreddando in modo brusco l'aria che quindi sprofonda al suolo; in questo caso nulla indica che ci siano getti d'aria discendenti, a parte il polverone che può sollevarsi dall'impatto della raffica col terreno[1].
La fase finora descritta è quella discendente, detta downflow; a questa segue una serie di correnti violente e caotiche a componente orizzontale, dette outflow, che si muovono nella direzione del temporale[1].
L'insieme delle raffiche orizzontali costituisce la macroraffica e il fronte di avanzamento è detto fronte della macroraffica o gust front[1].
L'evoluzione della macroraffica si può suddividere in quattro fasi: