In questo articolo affronteremo il tema Mephisto (automa), che rappresenta un aspetto di grande attualità oggi. Dalle sue origini fino alla sua influenza sulla società contemporanea, Mephisto (automa) ha svolto un ruolo fondamentale in molteplici ambiti. Nel corso della storia, Mephisto (automa) è stato oggetto di studio e analisi, permettendoci di comprenderne l'evoluzione e il suo impatto in diversi ambiti. Allo stesso modo, la sua rilevanza oggi continua ad essere evidente, generando dibattiti e riflessioni sulla sua importanza e sulle sue implicazioni. In questo senso è fondamentale analizzare nel dettaglio il fenomeno Mephisto (automa), esplorandone le diverse sfaccettature e la sua rilevanza nel contesto attuale.
Mephisto è stato un automa scacchistico fraudolento costruito nel 1876 da Charles Godfrey Gümpel, fabbricante di protesi alsaziano trasferitosi a Londra. A differenza di precedenti automi come Il Turco o Ajeeb, Mephisto non aveva un giocatore umano nascosto al suo interno, ma le mosse erano comandate a distanza tramite congegni elettromeccanici, solitamente impartite dallo scacchista Isidor Gunsberg.[1]
L'automa è stato mostrato in pubblico per la prima volta nel 1878 e successivamente ha vinto a Londra un torneo con handicap. È stato esibito ripetutamente nei dieci anni successivi, anche se non ha partecipato ad altri tornei. Nel 1889 l'automa è stato esposto all'Esposizione Universale del 1889 a Parigi, dove è stato manovrato da Jean Taubenhaus, venendo successivamente smantellato.[1]
A tale automa sono ispirati i nomi del computer scacchistico Mephisto, campione del mondo di scacchi per microcomputer dal 1985 al 1990 e di una linea di computer scacchistici Saitek.