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Manlio Longon (Padova, 1º gennaio 1911 – Bolzano, 1º gennaio 1945) è stato un partigiano e dirigente d'azienda italiano.
Dopo la laurea in economia e commercio all'Università degli studi "Ca' Foscari" di Venezia, fu assunto dalla Magnesio di Bolzano. L'impresa era considerata di interesse bellico, e pertanto Longon fu esonerato dal servizio militare durante la seconda guerra mondiale.
Dopo l'8 settembre 1943 fu tra i promotori della resistenza e fu presto messo a capo del CLN di Bolzano[1].
L'attività del CLN Zona Bolzano fu caratterizzata dall'essere la provincia parte della Zona d'Operazione delle Prealpi, e quindi di fatto annessa alla Germania. Molto attivo fu nell'assistenza agli internati nel Lager di Bolzano[2].
A metà del dicembre 1944 Longon cadde nelle mani della Gestapo. Fu impiccato nella sua cella il 1º gennaio 1945, dopo giorni di torture.
Dopo il termine della guerra gli fu assegnata la medaglia d'argento al valor militare[1], mentre fu il presidente della repubblica Giuseppe Saragat a volergli assegnare la medaglia d'oro al valor militare il 19 luglio 1971.
La città di Bolzano gli ha dedicato una via[4] ed una scuola elementare[5] nel quartiere di Gries-San Quirino.