Nel mondo di oggi, Legge di Sturgeon occupa un posto centrale nella società. Che sia per il suo impatto sulla cultura popolare, per la sua rilevanza in campo accademico, per la sua influenza in politica o per la sua importanza nella storia, Legge di Sturgeon si presenta come un argomento di interesse che non lascia nessuno indifferente. Nel corso degli anni Legge di Sturgeon ha suscitato l'interesse di ricercatori, giornalisti, scrittori e gente comune, generando dibattiti, riflessioni e discussioni attorno al suo significato, alla sua evoluzione e al suo impatto su diversi aspetti della vita quotidiana. In questo articolo approfondiremo gli aspetti più rilevanti di Legge di Sturgeon, esplorandone le origini, il suo sviluppo e la sua influenza sulla società odierna.
La rivelazione di Sturgeon (in inglese Sturgeon's Revelation), a cui ci si riferisce più spesso come la legge di Sturgeon (Sturgeon's Law), è un aforisma tratto da una serie di citazioni dello scrittore di fantascienza statunitense Theodore Sturgeon. Anche se, in origine, secondo le intenzioni dell'autore stesso, l'espressione "legge di Sturgeon" era intesa a indicare un adagio diverso, la consuetudine ha portato a chiamare "legge di Sturgeon" quella che in origine era nota come "rivelazione di Sturgeon".
Nella sua formulazione più diffusa, essa afferma:
La frase deriva dall'osservazione da parte dello scrittore che, mentre la letteratura fantascientifica è spesso tenuta in scarsa considerazione da parte della critica letteraria (che la relega tra le forme di narrativa di genere e letteratura di consumo), in sostanza la maggior parte dei prodotti culturali facenti capo ad altri campi e ad altri generi risulterebbe essere di qualità almeno altrettanto scarsa; per questo motivo, secondo Sturgeon, la fantascienza non si comporta in modo diverso dalle altre forme d'arte, né, in media, è peggiore di esse.
Il primo riferimento scritto alla "rivelazione di Sturgeon" (la quale poi è rimasta nota in generale come "legge di Sturgeon") risale al numero del marzo 1958 della rivista Venture Science Fiction. Sturgeon scrisse:[1]
Una riformulazione semplificata della legge di Sturgeon è dunque fornita dalla posizione secondo cui «il novanta percento della fantascienza è spazzatura; però, in effetti, il novanta percento di tutto è spazzatura.»
Da notare che, mentre la parola inglese crud si traduce correttamente come "spazzatura",[2] l'accezione di crap è più forte e una sua traduzione più puntuale è fornita dal volgarismo italiano "stronzata".[3][4]
Secondo l'autore di fantascienza Philip Klass (meglio noto con lo pseudonimo di William Tenn) Sturgeon espresse questa posizione per la prima volta intorno al 1951, nel corso di una conferenza presso la New York University alla quale era presente anche Tenn stesso.[5] L'osservazione venne in seguito inclusa in un intervento di Sturgeon alla World Science Fiction Convention di Filadelfia del 1º maggio 1953.[6]
In origine, Sturgeon aveva indicato con l'espressione "legge di Sturgeon" il seguente aforisma:
Questa espressione di scetticismo venne formulata nel racconto The Claustrophile, comparso sulla rivista Galaxy Science Fiction nel numero di agosto del 1956.[7]
Nonostante le intenzioni iniziali dell'autore, comunque, l'espressione "legge di Sturgeon" indica l'aforisma secondo cui «il novanta percento di tutto è spazzatura» in base a quasi tutti i riferimenti comuni, incluso l'utilizzo del termine da parte dell'Oxford English Dictionary.