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La moglie è uguale per tutti | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1955 |
Durata | 92 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | commedia |
Regia | Giorgio Simonelli |
Sceneggiatura | Vittorio Metz, Ruggero Maccari, Francesco Cipriani Marinelli, Mario Mangini, Giovanni Grimaldi |
Produttore | Ferruccio De Martino, Federico Teti |
Casa di produzione | O.S.C.A.R. Film |
Fotografia | Mario Montuori |
Montaggio | Nino Baragli |
Musiche | Carlo Innocenzi |
Scenografia | Saverio D'Eugenio |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La moglie è uguale per tutti è un film a episodi del 1955 diretto da Giorgio Simonelli.
L'avvocato matrimonialista Antonio De Papis, scapolo convinto, vuol cercare di dissuadere suo nipote dai propositi di matrimonio, e per riuscire nell'intento lo porta nel suo studio per fargli assistere ai casi più disparati di richieste di separazione.
Leopoldo Rossi è esasperato dalle maniacali premure della moglie, sia durante la notte, sia nei confronti della loro figlioletta.
Una vedova decide di sposare un altro uomo, ma non ha fatto i conti con la gelosia del fantasma del primo marito.
Porfirio Della Noce, uno squattrinato, sposa la ricchissima e avara Margherita Cardelli, salvo poi ipnotizzarla con un orologio a pendolo per spillarle soldi e darsi alla bella vita.
Un'avvenente ragazza vittima della gelosia del classico marito siciliano, il quale le crea imbarazzo in ogni luogo.
Una sposa, a causa di un equivoco successivamente chiarito, vorrebbe piantare il marito addirittura durante il ricevimento nuziale.
L'anziana signora Beretta vuol separarsi per incomunicabilità col marito divenuto sordo, salvo poi scoprire che quest'ultimo si finge tale perché non la sopporta.
Mario Rivetti è frustrato sia dalle diete ed esercizi fisici a cui lo sottopone sua moglie Elsa, sia dal dover sopportare gli abbondanti pasti a sbafo del cognato Mimì.
Per aver cercato di convincere Rivetti a desistere dal proposito di separarsi, la segretaria dell'avvocato viene pesantemente redarguita da quest'ultimo. Nasce un diverbio al termine del quale la ragazza si licenzia, in quanto stufa di vivere in un ambiente di lavoro in cui si tenta solo di sfasciare le coppie. Tutto ciò non fa che rendere ancor più irremovibile il nipote dalla sua decisione, il quale viene accompagnato a casa dei futuri suoceri, dove lo zio riesce a far convolare a nozze i ragazzi. Tornato sui suoi passi, De Papis riesce a chiarirsi con la segretaria, pur ribadendo che tra lui e il matrimonio è scoppiata la terza guerra mondiale. Alcuni anni dopo lo ritroviamo sposato con la segretaria e padre di ben sei figli.