In questo articolo affronteremo Ippolito (nome), un argomento che ha acquisito rilevanza negli ultimi anni. Fin dalla sua nascita, Ippolito (nome) ha catturato l'attenzione di un pubblico diversificato, generando dibattiti e riflessioni sulle sue implicazioni. Nel corso degli anni Ippolito (nome) è stato oggetto di ricerche e analisi da parte di esperti del settore, che hanno contribuito ad ampliare la nostra comprensione di questo fenomeno. In questa occasione approfondiremo l’analisi di Ippolito (nome) da diverse prospettive, esplorandone le dimensioni storiche, socioculturali, politiche ed economiche. Allo stesso modo, siamo interessati ad esaminare l’impatto che Ippolito (nome) ha avuto sulla società contemporanea e come ha plasmato il nostro modo di pensare e agire. Con questo, cerchiamo di offrire una visione completa di Ippolito (nome) che invita alla riflessione e al dialogo su questo argomento così attuale oggi.
Ippolito è un nome proprio di persona italiano maschile[1][2][3][4].
Deriva dall'antico nome greco Ἱππόλυτος (Hippolytos), latinizzato in Hippolytus; è composto dalle radici greche ἵππος (híppos, "cavallo") e λύω (lýō, "sciogliere", "lasciar libero"), e il significato è dunque " che scioglie i cavalli", "liberatore di cavalli"[1][2][3][4][5]. Il primo dei due elementi, piuttosto diffuso nell'onomastica greca, si ritrova anche nei nomi Ipparco, Ippocrate, Filippo, Santippe e Melanippo.
Il nome è portato da diversi personaggi della mitologia greca, fra cui Ippolita, la regina delle amazzoni, e suo figlio Ippolito, avuto da Teseo[1][3][5]; essi hanno contribuito alla sua diffusione a partire dall'Umanesimo, andando a rinforzare una presenza che era già sostenuta dal culto dei vari santi così chiamati e, nel Sud Italia, da radici culturali greche[1]. Negli anni 1970, in Italia il nome era attestato ovunque, ma con più frequenza nel Sud continentale (con punte per il maschile in Calabria e per il femminile nel Barese); se ne contavano circa seimila occorrenze, in leggera maggioranza femminili[3].
In inglese, l'uso del nome è attestato a partire dal Medioevo, e sono attestate anche diverse antiche forme vernacolari (Ippolitus, Ypolitus, Hippolite, Hippolett, e varie altre)[4].
L'onomastico si può festeggiare in memoria di più santi, alle date seguenti:
Si ricordano inoltre due beati: Ippolito Galantini, fondatore dei Vanchetoni (20 marzo)[6][7], e Ippolita da Melegnano, monaca del terz'ordine francescano (18 luglio)[7].