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Incidente dell'Embraer EMB 110 di Manaus Aerotàxi | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 7 febbraio 2009 |
Tipo | Sovraccarico |
Luogo | Fiume Manacapuru |
Stato | ![]() |
Coordinate | 3°15′33″S 60°40′19″W |
Tipo di aeromobile | Embraer EMB-110P1 Bandeirante |
Operatore | Manaus Aerotáxi |
Numero di registrazione | PT-SEA |
Partenza | Coari, Brasile |
Destinazione | Manaus, Brasile |
Occupanti | 28 |
Passeggeri | 26 |
Equipaggio | 2 |
Vittime | 24 |
Feriti | 4 |
Sopravvissuti | 4 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network | |
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L'incidente della Manaus Aerotáxi si verificò nello stato di Amazonas in Brasile il 7 febbraio 2009.[1] Alle 13:50 ora locale, un suo Embraer EMB-110P1 Bandeirante biturboelica, codice di registrazione PT-SEA, operante come volo Aerotaxi da Coari (SWKO) a Manaus (SBEG), si schiantò nel fiume Manacapuru circa 80 chilometri a sud-ovest della sua destinazione, provocando la morte dei due membri dell'equipaggio e di 22 dei 26 passeggeri a bordo.[2][3] I quattro passeggeri sopravvissuti, che erano seduti nella parte posteriore, riuscirono a sfuggire all'aereo che affondava ed a nuotare sani e salvi fino a riva.[4] Tra i passeggeri c'erano otto bambini, di cui uno sopravvissuto, e una famiglia di 17 persone, con soli due superstiti.[1][5][6]
L'aereo, registrato PT-SEA e dotato del numero di serie 110352, trasportava 28 persone, sebbene fosse certificato per ventuno.[3] Poco prima dello schianto, il pilota tentò di tornare a Coari a causa delle forti piogge, ma poi dovette effettuare un atterraggio d'emergenza su una pista abbandonata della città di Manacapuru.[1][7][8] I sopravvissuti dichiararono di aver visto una delle eliche dell'aereo smettere di girare prima dello schianto.[6]
L'aereo precipitò nel fiume in un punto a circa 500 metri dalla pista abbandonata ed a 20 minuti dalla sua destinazione prevista, Manaus, sprofondando a una profondità di circa 5-7 metri. I quattro sopravvissuti (tre adulti e un bambino di nove anni), che erano seduti nella parte posteriore dell'aereo, riuscirono ad aprire un'uscita d'emergenza e a raggiungere la superficie; non riportarono delle ferite gravi.[2]
Quasi quaranta soccorritori, tra cui nove sommozzatori e funzionari della protezione civile, trascorso la notte alla ricerca di sopravvissuti nella giungla.[5] Le squadre di soccorso riuscirono a recuperare tutti i ventiquattro corpi; tutti i decessi sono stati attribuiti all'annegamento.[9] Le vittime furono quindici passeggeri adulti, sette bambini e i due piloti.[2]
Il quotidiano Folha de S. Paulo riportò che l'aereo era pieno di membri di una famiglia diretti a Manaus per festeggiare il compleanno di un parente.[6] Quindici delle vittime e due sopravvissuti appartenevano a questa famiglia.[2] Paulo Roberto Pereira, un portavoce della compagnia charter coinvolta, inizialmente riportò erroneamente il numero di persone a bordo, affermando che a bordo c'erano ventidue passeggeri e due membri dell'equipaggio, ma successivamente aumentò tale cifra a ventisei passeggeri e due membri d'equipaggio.[5]
Il Centro di Indagine e Prevenzione degli Incidenti Aeronautici del Brasile (CENIPA) indagò sull'incidente e pubblicò il suo rapporto finale il 30 luglio 2010. Il CENIPA concluse che il turboelica era decollato con un peso eccessivo e il suo motore sinistro si era guastato durante il viaggio. Incapace di mantenere il volo livellato su un singolo motore con troppo peso a bordo, l'aereo si schiantò durante il tentativo di eseguire un atterraggio d'emergenza.[10][11]
Secondo il CENIPA, l'aereo era partito da Coari con un peso di 549,7 kg superiore al peso massimo certificato al decollo, con 28 persone a bordo, di cui due membri dell'equipaggio e 26 passeggeri, mentre l'aereo era certificato per un massimo di due membri dell'equipaggio e 19 passeggeri. C'erano solo 18 posti passeggeri installati sull'aereo, quindi otto viaggiavano come "bambini in grembo", una situazione definita dal CENIPA "incoerente con la realtà" ("situação que não condizia com a realidade").[10] Il CENIPA notò che quando il pilota in comando si mise in contatto via radio il controllo del traffico aereo del Centro Amazzonico, segnalò 20 persone a bordo, invece delle effettive 28.[12]