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Il fattore di crescita dell'epidermide ha come risultato la proliferazione, la differenziazione e la sopravvivenza delle cellule.[4] È presente in piastrine, macrofagi, urina, saliva, latte, plasma.[5]
Meccanismo di trasduzione
Schema che mostra i componenti chiave della via MAPK/ERK. Nel grafico, "P" rappresenta il gruppo fosfato. Si noti l'EGF in alto.
Il fattore di crescita dell'epidermide è il capostipite della famiglia di proteine EGF. Tutti i fattori di crescita appartenenti a questa famiglia di proteine hanno caratteristiche strutturali e funzionali molto simili. Oltre allo stesso EGF, alcuni tra gli altri membri della famiglia sono:[7][8]
Questa sequenza contiene 6 residui di cisteina che formano tre ponti disolfuro intramolecolari. La formazione di tali legami genera tre anelli strutturali che sono essenziali per l'alta affinità di legame tra i membri della famiglia EGF e i loro recettori cellulari.[9]
Terapia
Poiché l'iperespressione di EGF è un momento fondamentale per l'innesco e lo sviluppo di alcune neoplasie, la sua inibizione può in qualche modo interrompere la carcinogenesi.[4] A questo scopo, sono state sviluppate alcune terapie basate su farmaci biotecnologici e anticorpi monoclonali; alcuni di questi ultimi sono diretti verso il recettore del fattore di crescita dell'epidermide, portando alla sua inattivazione e conseguente inibizione della proliferazione cellulare.[10][11][12][13]
^ Carpenter G, Cohen S, Epidermal growth factor, in The Journal of Biological Chemistry, vol. 265, n. 14, maggio 1990, pp. 7709-12, PMID2186024. URL consultato l'8 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2008).
^ Cotran, Ramzi S.; Kumar, Vinay; Fausto, Nelson; Nelso Fausto; Robbins, Stanley L.; Abbas, Abul K., Robbins and Cotran pathologic basis of disease, Elsevier Saunders, 2005, ISBN978-0-7216-0187-8.