Estemmenosuchus

Oggi Estemmenosuchus è un argomento che ha acquisito una rilevanza insolita nella società odierna. Che sia per il suo impatto sulla cultura popolare, per la sua influenza sull’economia globale o per la sua importanza in campo scientifico, Estemmenosuchus è diventato un argomento di interesse per un ampio spettro di pubblico. Ciò è dovuto, in parte, alla velocità con cui le notizie e le informazioni si diffondono nell’era digitale, che ha permesso a Estemmenosuchus di avere un posto di rilievo nelle conversazioni quotidiane. In questo articolo esploreremo le diverse dimensioni di Estemmenosuchus e il suo impatto sulla nostra vita quotidiana, nonché le possibili implicazioni che ciò potrebbe avere in futuro.

Estemmenosuchus
Estemmenosuchus uralensis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseSynapsida
OrdineTherapsida
SottordineDinocephalia
FamigliaEstemmenosuchidae
GenereEstemmenosuchus
Specie
  • E. uralensis
  • E. mirabilis

Estemmenosuchus è un genere estinto di terapsidi, appartenente ai dinocefali. Visse tra il Permiano medio e il Permiano superiore (250 - 248 milioni di anni fa), e i suoi resti sono stati ritrovati nella Russia europea.

Descrizione

Cranio di Estemmenosuchus mirabilis

Questo animale era dotato di un corpo massiccio e di zampe robuste e forti per sostenerlo. L'intero animale era grande circa quanto un toro, e forse ancor più pesante. Le caratteristiche più notevoli dell'estemmenosuco riguardavano il cranio. Questo era ornato di svariate protuberanze, di grosse dimensioni, che si proiettavano verso l'alto e all'infuori. Due di queste protuberanze erano simili a mazze ed erano poste lateralmente, mentre sulla cima del cranio vi erano strutture larghe e alte, simili a corna.

Anche la dentatura dell'estemmenosuco era particolare: i denti anteriori erano lunghi e acuminati, simili agli incisivi dei carnivori; a questi seguivano un paio di canini per mascella, ancor più lunghi e simili a vere zanne. I denti all'altezza delle guance, invece, erano di dimensioni ridottissime.

Classificazione

L'estemmenosuco, descritto per la prima volta nel 1960 da Tchudinov, è stato classificato in quel gruppo di terapsidi noti come dinocefali (“teste terribili”). All'interno di questo gruppo, l'estemmenosuco occupava una posizione basale. Di questo animale si conoscono due specie: una, Estemmenosuchus uralensis, era più grande e con un cranio più lungo in relazione alla larghezza. L'altra, E. mirabilis, possedeva corna più corte e dirette più lateralmente. Alcuni studiosi ritengono che Estemmenosuchus possa aver dato origine a una forma del Permiano del Sudafrica, Styracocephalus, anch'essa dotata di corna. Tuttavia le corna dei due animali, pur essendo simili, sembrerebbero essersi evolute indipendentemente e in modo diverso.

Stile di vita

Scheletro di Estemmenosuchus uralensis

Nonostante l'aspetto spaventoso e i denti anteriori aguzzi, l'estemmenosuco era probabilmente erbivoro; ciò sarebbe dimostrato dai denti nella zona delle guance, piccoli e a forma di foglia come è tipico degli animali erbivori. Probabilmente questi denti avevano solo la funzione di trattenere il cibo vegetale dopo che questo era stato strappato grazie ai forti denti anteriori. È possibile, inoltre, che l'estemmenosuco si cibasse anche di carogne: i denti anteriori, infatti, sarebbero stati utili nello strappare pezzi di carne da animali morti.

Le corna gigantesche, forse, servivano a questi animali in qualche sorta di combattimento intraspecifico data l'elaborata disposizione, ma anche per spaventare i predatori.

I resti di estemmenosuco sono stati ritrovati in depositi fluviali, e ciò suggerisce che questi animali potessero essere abitatori di aree pianeggianti e paludose.

Bibliografia

  • Battail, B & MV Surkov (2000), Mammal-like reptiles from Russia in MJ Benton, MA Shishkin, DM Unwin & EN Kurochkin (eds.), The Age of Dinosaurs in Russia and Mongolia, Cambridge University Press, pp 86-119.

Altri progetti

Collegamenti esterni