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Ermanno Silvano | |||||||
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Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | ![]() | ||||||
Federazione | ![]() | ||||||
Sezione | Torino | ||||||
Attività nazionale | |||||||
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Premi | |||||||
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Ermanno Silvano (Garessio, 24 ottobre 1906 – Sinnai, 26 gennaio 1953) è stato un arbitro di calcio italiano.
Aveva preso la tessera di arbitro nel 1934.[1]
Per undici stagioni il cuneese Ermanno Silvano è stato un arbitro di Serie A, e anche un arbitro internazionale, nel primo dopoguerra, nell'annata calcistica 1945-1946 ha ottenuto il Premio Giovanni Mauro assegnato annualmente al miglior arbitro della stagione.
Per la sezione arbitrale di Torino ha esordito in serie A il 5 marzo 1942 a Milano nel recupero della 17ª giornata, arbitrando l'incontro Milano-Napoli (3-1).[2]
Ha in tutto ha arbitrato 109 partite di Serie A e 100[3] partite di Serie B e ha diretto per l'ultima volta, prima della sua tragica fine, nella massima serie a Como il 18 gennaio 1953 la partita Como-Fiorentina (2-1).[4].
Ha arbitrato spesso all'estero: in Brasile, Portogallo, Spagna e Svizzera, ma soprattutto in Turchia[3]: in tutto ha arbitrato 550 partite[3].
Nel 1948 aveva rinunciato per ragioni di lavoro a viaggiare col «Grande Torino» che poi si schiantò a Superga[3].
È morto il 26 gennaio 1953 in una sciagura aerea sul cielo di Cagliari, dopo aver arbitrato Cagliari-Fanfulla, in serie B[3]. Il velivolo sul quale viaggiava si è schiantato nella zona montuosa di Sinnai, pochi minuti dopo il decollo. Diciannove i morti nello schianto a terra di cui quindici passeggeri, tra i quali anche un altro arbitro, il pisano Renato Gianni.