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Donne in gioco | |
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Paese | Italia |
Anno | 2013 |
Formato | miniserie TV |
Genere | drammatico, poliziesco |
Puntate | 2 |
Durata | 100 min (episodio) |
Lingua originale | italiano |
Rapporto | 16:9 |
Crediti | |
Regia | Michelle Bonev |
Soggetto | Michelle Bonev, Salvatore Basile |
Sceneggiatura | Michelle Bonev, Valerio D'Annunzio[1] |
Interpreti e personaggi | |
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Fotografia | Alessio Gelsini Torresi |
Montaggio | Massimo Quaglia |
Musiche | Danilo Mariani |
Scenografia | Stefano Pica |
Costumi | Patrizia Mazzon |
Prima visione | |
Dal | 26 marzo 2013 |
Al | 27 marzo 2013 |
Rete televisiva | Canale 5 |
Donne in gioco è una serie televisiva italiana diretta, scritta ed interpretata da Michelle Bonev[2] e trasmessa nel 2013 su Canale 5.[3] È la prima fiction italiana sul tema della ludopatia.[4]
La poliziotta Olivia Cosmo, moglie e madre di famiglia, decide di aiutare Natasha, una giovane ragazza dell'Est che ha bruciato la sua vita sui tavoli da gioco e che è arrivata anche a vendere il suo corpo pur di alimentare la sua ossessione.[5] Olivia non può restare indifferente al grido d'aiuto di Natasha e di quanti, come lei, soffrono della malattia del gioco. Decide, così, di infiltrarsi nel giro delle bische clandestine per sgominarlo.[6] Ad aiutarla, il Primo Dirigente del Commissariato Franco Binasco, amico fraterno e collega di suo padre, morto molti anni prima in azione.[7] Per Olivia, Binasco è una sorta di genitore putativo, l'unica persona di cui davvero si fidi.[8]
Nel corso dell'indagine Olivia scopre che il giro delle bische clandestine è gestito da Don Salvatore Losarno, il boss della 'Ndrangheta che è stato mandante dell'omicidio di suo padre. Olivia è disposta a tutto pur di arrestare Losarno. Anche a trascurare la sua famiglia che, fino a quel momento, era stata l'unica, vera priorità della sua vita. Il confine tra indagine e dipendenza dal gioco si farà sempre più labile ed Olivia diventerà vittima del mostro che sta combattendo, arrivando ad usare i propri risparmi, all'insaputa di tutti, pur di continuare l'indagine.[9] Sola, sull'orlo del baratro, sarà chiamata ad affrontare un'ultima, atroce prova che la metterà faccia a faccia con i suoi fantasmi e le sue peggiori paure.[10]
La fiction è stata oggetto di dure critiche da parte di Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera[11], ed ha ottenuto ascolti bassissimi per lo standard di rete.[12] La fiction registrò 2 milioni e mezzo di telespettatori, chiudendo poco al di sotto del 10% di share[13]. Secondo la Bonev fu la stessa Mediaset a boicottare in ogni modo la sua fiction (sia comprimendola qualitativamente che nella promozione), visto che i temi trattati dalla stessa erano scomodi ad alcuni inserzionisti Mediaset del gioco d'azzardo.[14][15] Per la sua interpretazione in questa fiction, la Bonev è stata nominata nell'edizione 2013 dei TeleRatti; per la sua partecipazione ironica alla cerimonia di premiazione e per la sua dedica sarcastica a Silvio Berlusconi, a Francesca Pascale e a Dudù per l'eventuale premio, le è stato assegnato comunque un "Teleratto al coraggio".[16]