Oggi Discussione:Pubblico dominio è un argomento che interessa un ampio spettro di persone. Dagli studiosi della materia al grande pubblico, Discussione:Pubblico dominio ha catturato l'attenzione ed è diventato oggetto di dibattito e riflessione. Con un impatto significativo in diverse aree, Discussione:Pubblico dominio ha generato un'ampia gamma di opinioni e ha suscitato interesse nell'esplorare le sue varie sfaccettature. In questo articolo esploreremo Discussione:Pubblico dominio e le sue implicazioni in modo approfondito, con l’obiettivo di far luce su questo argomento così attuale oggi.
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Trovo che l'ultima sezione della pagina sul "Pubblico Dominio" non sia equa. Pone il pubblico dominio sotto una luce positiva, e questo e' un parere, non un dato di fatto. Io sono contrario al Pubblico dominio, e mi piacerebbe che la pagina riportasse anche le considerazioni che sono contrarie a questa normativa.
Daniele Tomasi - - 7 Febbraio 2008
Sono d'accordo con Lusum, però l'avviso "senzafonti" va lasciato: non c'è l'ombra di una fonte in questa voce. --Lucas ✉ 18:36, 7 feb 2008 (CET)
E' passato un po' di tempo, sono tornato a leggere la voce per vedere se ci fosse qualche informazione su eventuali forum in cui chiedere lumi sulla proprieta' dei nomi e non dell'opera (tanto per fare un esempio, una cosa e' la proprieta' sul romanzo "Tarzan of the apes" ed un'altra e' la proprieta' del nome "Tarzan", quanto meno negli USA. Ecco, mi piacerebbe sapere come e' regolata la questione nella UE), ed ho notato che la voce "Il ruolo nella società" riporta "L'accesso pubblico alla letteratura, all'arte, alla musica, ai film, ecc., è essenziale per preservare e far progredire la nostra eredità culturale. Molti importanti lavori hanno beneficiato del potenziale creativo del pubblico dominio." Continuo ad affermare che questa frase mostra l'argomento in modo falsato. Da questa frase si ricava che le opere che non sono in pubblico dominio non permettono un progresso culturale, e questa e' una totale assurdita' perche' i riflessi culturali di un'opera si avviano immediatamente dopo la pubblicazione, visto che vengono "assimilati" da altri creativi e dai fruitori "semplici" (gli ascoltatori, i lettori, gli spettatori, il pubblico in generale). Un esempio lampante e' Superman, pubblicato nel 1938, da cui e' sorta immediatamente una industria produttiva ed un fenomeno culturale che ha segnato gli Stati Uniti d'America prima e il resto del mondo dopo (anche se forse in modo minore, anzi per meglio dire in modo differente), infatti gia' pochi mesi dopo gli epigoni erano vari decine, centinaia se contiamo tutto quel che e' stato creato sino ad ora (The Steranko History of Comics 1, editore Supergraphics, 1970, ISBN 0-517-50188-0... tanto per citarne uno, ma basta leggere un qualunque saggio sulla stoira del Fumetto statunitense o mondiale per avere il dato). Il discorso vale per qualunque argomento e qualunque settore artistico (musica, cinema, etc), l'influenza e' immediata, non si e' dovuto aspettare l'ingresso nel pubblico dominio affinche' un'opera facesse progredire la cultura e la societa' (che poi si dovrebbe anche discutere del fatto che sia un progresso o un passo indietro, e che quindi non sia il caso di parlare di influenza culturale). Le opere della letteratura gotica non ha influenzato la narrativa, il teatro, il cinema, il fumetto, etc dopo l'ingresso nel pubblico dominio, le correnti artistiche nella pittura (sceglietene una a caso, dall'espressionismo al cubismo al futurismo all'astrattismo etc) si sono influenzate in concatenazione o a vicenda in un breve intervallo di tempo, altro che 75 anni dalla morte dell'autore!!! Mi spiace ma il concetto espresso dalla prima frase non e' corretto ed e' fuorviante, ed andrebbe cancellata. In quella frase si pone una falsa sinonimia tra "l'accesso pubblico" (ossia la fruizione, che e' data dalla pubblicazione) ed il "pubblico dominio" (che e' la possibilita' per chiunque di pubblicare senza pagare). E' ovvio che la fruizione e' "essenziale per preservare e far progredire la nostra eredità culturale", ma e' falso che lo sia il pubblico dominio, perche' la sua assenza non impedisce la pubblicazione e quindi la fruizione
Il pubblico dominio (ossia la possibilita' di non pagare per pubblicare un'opera) non ha "potenziale creativo", che sta nell'opera, sia che l'editore paghi o non paghi per pubblicarla. Dracula e' un'icona conosciuta a livello mondiale e che ha determinato l'interesse per il vampirismo da subito, non c'e' stato bisogno del pubblico dominio, ed e' anche interessante che e' una figura derivata, non e' il primo vampiro della letteratura, per cui oltre che un esempio di eccezionale influenza culturale generata e' anche un esempio di una influenza culturale assimilata (sempre nel breve periodo, come dissi prima per Superman). Aspetto quindi una cancellazione, per non dover tornare a leggere anche quella iperbole gratuita che e' la frase "molti importanti lavori".
Infine mi scuso per la mia ignoranza sul modo di consentire che mi si possa scrivere, io inserisco qui sotto il mio indirizzo e-mail, per favore spiegatemi se e' corretto (ho visto che nel precedente intervento e' stato rimosso, ma io non ho problemi a renderlo pubblico) o cosa avrei dovuto fare. Grazie. Daniele Tomasi - [email protected] - 31 Agosto 2009
Anche in questa forma, dove comunque alcune affermazioni sono invece corrette, il testo nella sezione "Il ruolo nella società" continua a contenere le stesse falsita' di prima: - si continua ad asserire che il pubblico dominio ha un "potenziale creativo" che non esiste dato che sta nell'opera e nella sua capacita' comunicativa; - si continua a dire che l'accesso libero e gratuito (oltretutto con un errore grammaticale passando dal singolare al plurale) e' indispensabile, come se senza di esso non ci sia stata preservazione e progresso culturale; - si continua a dire gratuitamente che "molti importanti lavori" avrebbero usufruito di questo potenziale creativo e non si cita alcunche'. Le mie motivazioni sono le stesse del mio intervento precedente, che non e' stato assolutamente invalidato da alcuna affermazione: il fatto che un editore possa determinare una censura (quindi che esista la possibilita', non la automatica effettuazione) non significa che tutti i pregi attribuiti gratuitamente (e quindi POV, che lo si voglia ammettere o no) al PubblicoDominio e che ho "smontato" nel mio intervento precedente siano reali. Inoltre si e' aggiunto anche che un editore effettua una operazione censoria se non fa utilizzare una sua proprieta' in opere derivate: questa e' proprio una assurdita', e basta un esempio: secondo questo concetto non e' giusto che l'editore dei romanzi di James Bond (tanto per dirne una, ma ci potete mettere il commissario Montalbano o chi volete) o chi ne detiene la proprieta' (che puo' essere il suo creatore se non li ha ceduti) impedisca che una parte di un romanzo o un suo personaggio vengano utilizzati in creazioni altrui. Secondo questo concetto io posso prendere un personaggio (continuiamo con Montalbano) ed utilizzarlo in un romanzo e stravolgerlo perche' questa e' una espressione di progresso culturale!!! Assurdo! Ribadisco, la sezione e' fuorviante in questa forma, propongo questa molto meno di parte: "Il pubblico dominio e' sicuramente utile in alcuni casi in cui delle opere dell'espressione umana subiscono delle limitazioni alla loro diffusione; ad esempio quando, tramite l'uso del copyright, l'accesso ad un'opera venga ostacolato per i motivi più disparati, ad esempio l'editore si esime dal pubblicare un opera per motivi economici o per bloccarne la diffusione perche non e' concorde con i suoi contenuti. La cessazione dei diritti di proprieta' consente di rimediare a questi casi censori. Bisogna inoltre far notare che spesso, anche a breve distanza di tempo, è impossibile risalire ai titolari di un'opera (ad esempio scritti pubblicati da persone morte senza eredi) per cui il ruolo del pubblico dominio è essenziale per preservare queste opere consentendone la diffusione. Le opere antiche o di popoli estinti, inoltre, hanno perso ogni forma di titolarità che non si identifichi nell'umanità." Voglio sottolineare che anch'io ho un POV sull'argomento, che non e' espresso da quanto sopra scritto tra virgolette, essendo una forma neutra, un testo in cui si comunica una possibilita' realistica di danno alla cultura. Invece, lasciandola cosi' com'e' ora, ripeto, e' espressione di un concetto di parte, e' fuorviante, e' falsa. Riguardo al sottolineare la mia attivita', io sono editore e creativo al contempo, essendo editore di me stesso e basta (sinora), e forse e' per questo che non ho la stessa opinione di Lusum. Senza approfondire troppo ora, ma disponibile ad esporla piu' in dettaglio in seguito, la mia opinione contraria al PubblicoDominio IMPOSTO (e non al pubblico dominio in toto) e' proprio perche' lo considero un favoreggiamento ad editori che non vogliono pagare diritti. A me, piccolo editore, conviene che un'opera sia in pubblicodominio, non pago i diritti a nessuno, la riprendo tal quale e la reimpagino, spendo solo per la tipografia o per i CD/DVD e ne ho TUTTI i vantaggi economici. Lo trovo immorale. Ma ora non mi importa che questo punto di vista sia espresso nella pagina di Wikipedia, mi ineterssa che pero' non avvenga il contrario, ossia osannare il Pubblico dominio attribuendogli pregi e vantaggi che non ha. Daniele Tomasi - [email protected] - 1 Settembre 2009
lo riutilizzare parti di opere altrui é
, tralasciando il pubblico dominio, non riesco a capire cosa ci faccia su wikipedia. Nella sua riformulazione ha riutilizzato frasi mie e di molti altri contributori. Mi permetto di farle notare che é proprio sulla copia, sul lavoro collaborativo e sul riutilizzo di parti già scritte che si basa wikipedia. Quanto al pubblico dominio imposto: se lei avesse dovuto pagare i diritti da qui all'alba dei tempi ( parole, frasi fatte, concetti, insomma la cultura ) probabilmente non avrebbe scritto una riga. Oltretutto wiki ha utilizzato molte parti di opere in pubblico dominio, wikisource praticamente solo quelle e non mi pare sia "immorale". Lusum scrivi!! 12:35, 1 set 2009 (CEST)
Ludum, sta asserendo che Wikipedia e' un'opera d'arte? Io ho lavorato per 15 anni come ricercatore in ambito universitario, nella ricerca ambientale, che come ogni ricerca e' basata sulle ricerche precedenti e che si citano in continuazione in pubblicazioni successive, anche con estratti parziali, e OVVIAMENTE nessun editore impedisce che siano citate e riportati estratti. E questo non e' assolutamente legato al pubblico dominio, perche' le pubblicazioni scientifiche vengono poste in vendita dall'editore. Al contempo nessuno oserebbe ripubblicare una pubblicazione tale e quale perche' sarebbe insensato, visto che e' disponibile sul mercato, e perche' ingiusto verso chi ne detiene la proprieta' di riproduzione. Se qualcuno mette a disposizione i suoi scritti e li rende immediatamente di pubblico dominio lo fa di propria volonta', non perche' la legge lo impone dopo 75 anni dal suo decesso. Su questa forma volontaria di pubblico dominio, che e' lo stesso di Wikipedia, io sono favorevolissimo. Sono favorevole anche al pubblico dominio su opere di cui non esistono proprietari, sia che siano tradizione popolare sia per la loro antica generazione. Ma sono contrario ad una legge che imponga di eliminare la proprieta' da qualcosa che l'autore potrebbe volere venga gestita economicamente dai suoi discendenti. E sono contrario al giustificarla dicendo che questo impedirebbe il progresso culturale, che e' una cialtronaggine, dato che sarebbe solo favoreggiamento di editori che non vogliono pagare il lavoro altrui, anche se ereditato. Per cui non c'e' alcuna contraddizione tra quanto faccio e quanto dico, e se ho utilizzato delle frasi della formulazione e' perche' sono le sole parti che ritengo eque e non di parte. E questo, se rilegge il mio intervento, l'ho anche detto nelle prime righe. Io non ho mai cancellato nulla dalla voce perche' non ritengo che unilateralmente lo debba fare un singolo, casomai, come e' successo, qualcun altro che legga i vari interventi presenti nella discussione e quindi intervenga in base a quel che ritiene giusto, altrimenti si continuerebbe al rimbalzo "togli/metti" tra me e lei. Ritengo di aver contribuito suggerendo un testo che, contrariamente a quello che critico, non sia di parte ne' verso la mia opinione ne' verso la sua, ora lascio giudicare agli altri, non a lei o a me. Saluti. Daniele Tomasi - [email protected] - 1 Settembre 2009
Lei evidentemente non ha letto quello che ho scritto: ho spontaneamente inserito il mio pensiero qui, e quindi coerentemente con quello che ho scritto nel precedente intervento ho volontariamente inserito un mio scritto in pubblico dominio. In ogni caso, lei sta tendendo a far diventare questa discussione incentrata sul mio comportamento, che credo non sia di interesse alcuno. Non mi importa del suo giudizio sul copyright e sul pubblico dominio, mi importa che Wikipedia sia una enciclopedia che esprima posizioni equilibrate. La sezione a cui lei ha contribuito non lo e', e' faziosa e fuorviante. Questo rende Wikipedia, fosse anche solo per un milionesimo della sua composizione, faziosa e fuorviante. Daniele Tomasi - [email protected] - 1 Settembre 2009
Wikipedia non deve essere contraria, deve esprimere in modo equo una informazione, e in quella sezione non lo fa, per colpa di chi l'ha scritta. Daniele Tomasi - [email protected] - 1 Settembre 2009
Salvaguardare i pilastri di Miki? Come se io la stessi attaccando ? Lei se lo e' sognato, come chiunque puo' vedere da tutte le sue e le mie affermazioni. Quello che io ho messo in dubbio e' la sua equita' nell'esporre un parte dell'argomento "Pubblico dominio". Se va a vedere qui http://it.wikipedia.orghttps://sapientiait.com/Aiuto:NPOV alla sezione "Neutralita' e fonti" ci sono proprio le caratteristiche corrispondenti alla sezione "Il ruolo nella società": uso di giudizi, valutazioni, comparazioni, graduazioni di valore, commenti, deduzioni, superlativi, espressione del suo punto di vista, e due sezioni prima, in "Esempi e raccomandazioni" al punto 2 viene scritto "Una voce non conterrà mai giudizi perentori del tipo: "il capitalismo è il male del nostro tempo", perché, indipendentemente dalle idee di un soggetto e da quanto consenso può raccogliere intorno a sé, in Wikipedia devono essere presenti solo voci che seriamente, oggettivamente e lealmente descrivano la realtà dei fatti e delle situazioni, senza giudizi storiografici e col supporto di fonti autorevoli e dati attendibili." Ho proposto una alternativa al suo testo POV che e' neutrale perche' non lo rovescia ma semplicemente parte dal suo testo e ne elimina gli assolutismi che sono di parte. Spero che anche altri e non solo Trix si leggano tutta la discussione, prendendo visione delle mie e delle sue affermazioni e decidano non chi appoggiare perche' d'accordo col mio o suo POV, ma quale delle due forme sia neutrale nell'esposizione dei fatti. Considerando quanto scritto in una delle citazioni che ho ripreso dalla pagina di aiuto, ossia "... in Wikipedia devono essere presenti solo voci che seriamente, oggettivamente e lealmente descrivano la realtà dei fatti e delle situazioni, senza giudizi storiografici e col supporto di fonti autorevoli e dati attendibili." faccio notare che in nessuna delle due forme, quella di Lusum e quella mia, c'e' il supporto di fonti autorevoli, pero' solo una delle due corrisponde a "oggettivamente e lealmente descrivano la realtà dei fatti e delle situazioni." Saluti. Daniele Tomasi - [email protected] - 2 Settembre 2009
Se possiamo gentilmente calmarci tutti, forse rusciamo a rendere buona questa voce, ciò che dovrebbe essere per i wikipediani un ben "partecipato" interesse. Ho rollbaccato le aggiunte successive alla rimozione di Trixt perché ciò che era uscito dalla porta stava rientrando dalla finestra. Se ci sono fonti, usiamo quelle. --Fantasma (msg) 02:37, 2 set 2009 (CEST) PS: Wikipedia stessa è la migliore possibile dimostrazione dell'utilità sociale del PD, o comunque delle licenze libere; non serve mettere "sotto pressione" la voce, basta mostrare cosa si è potuto costruire senza il copyright di lucro.
Io sono calmissimo, basta leggere i miei interventi con tono calmo e diventa lampante. ^_^ Faccio solo notare una cosa riguardo al P.s.: il fatto che il PD possa esser utile ed abbia permesso di costruire ottime cose e' innegabile, ma non corrisponde al concetto espresso dallo scritto che criticavo, dove si affermava una iperbole che estremizzava il concetto (tipo "se i violenti sono tutti uomini, allora tutti gli uomini sono violenti"), ossia che senza il PD non fosse possibile costruire ottime cose, che il PD e' indispensabile, cosa negabile e che ho cercato di esprimere in questo dibattito. A presto. Daniele Tomasi - [email protected] - 2 Settembre 2009
No, no, era proprio voluta, ma non era da intendersi cosi'. Riporto la mia frase intera "Ma sono contrario ad una legge che imponga di eliminare la proprieta' da qualcosa che l'autore potrebbe volere venga gestita economicamente dai suoi discendenti. E sono contrario al giustificarla dicendo che questo impedirebbe il progresso culturale, che e' una cialtronaggine, dato che sarebbe solo favoreggiamento di editori che non vogliono pagare il lavoro altrui, anche se ereditato." E' una sottigliezza ma e' importante: non ho affermato che e' l'opinione opposta alla mia ad essere una cialtroneria, ma lo e' una specifico concetto che vorrebbe giustificarla e che e' volutamente falso (perche' siano falsi l'ho esposto nei miei primi due interventi lunghi). La cialtronaggine e' da riferirsi a quegli editori e a chi CONSCIAMENTE li appoggia che sanno quale tornaconto ne avrebbero. Non era quindi riferita a Lusum (non do' per scontato che voglia appoggiare qualche editore, non conoscendolo ne sapendo chi sia), mi spiace che sia stata recepita cosi' e sicuramente andava specificata meglio, ma era voluta. E scritta con calma estrema !!! ^_^ A presto. Daniele Tomasi - [email protected] - 2 Settembre 2009
Sul sito IMSLP (che è rilasciato con licenza GFDL) c'è una disamina approfondita dei vari diritti nazionali in tema di Pubblico Dominio. L'originale si trova alla pagina http://imslp.orghttps://sapientiait.com/Pubblico_dominio#Copyright_statunitense_per_opere_pre-1923
Il lavoro, a mio giudizio pregevole, è nato da esigenze in campo musicale e meriterebbe una più approfondita revisione su questa voce per considerarla valida anche negli altri campi--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 08:18, 17 lug 2008 (CEST)
Ho trovato un interessante articolo, sulla wikipedia inglese a proposito del giorno del dominio pubblico, e mi sono affrettato a tradurla e ad inserirla, anche perchè in questo 2012 abbiamo qui in Italia numerose celebrazioni per questo giorno, non ritenevo necessario creare un'intera nuova voce. Spero potrà essere un valido contributo a questa voce, intanto, buon 2012 a tutti!! Life'n'death (msg) 16:19, 1 gen 2012 (CET)
Non ho mai capito quali fonti abbiamo per parlare di pubblico dominio invece che di dominio pubblico come sembrerebbe logico in italiano: lo statuto di Europeana è una fonte piuttosto autorevole che usa dominio pubblico, però non so se l'autorevolezza valga anche per le scelte linguistiche, dato che non c'è scritto chi l'abbia tradotto in italiano e in certi passaggi la traduzione m'è parsa un po' frettolosa (ma non nel titolo, di sicuro). --Nemo 11:37, 15 mag 2010 (CEST)
Mi piacerebbe capire se le tabelle del PD sono aggiornate ad adesso (2010), dato che si parla del 1937 (per cui presumo siano state fatte nel 2008). Dato però che ci sono alcune date fisse per motivi a me oscuri (1923), chiedo qui prima di aggiornare io stesso... --Aubrey McFato 11:20, 29 set 2010 (CEST)
Dato che nel Pubblico Dominio non ricadono solo le opere dai diritti d'autore scaduti, bensì anche quelle opere di autori che rinunciano volontariamente ai diritti d'autore, propongo di menzionare nel capitolo "Diniego di interesse", dove si parla solo di inventori, anche quegli autori di opere letterarie (se ne cominciano a vedere solo da poco) sostenitori del cosiddetto PDA (Pubblico Dominio Antiscadenza) promosso dal progetto Anticopyrightpedia (come penso sarebbe giusto menzionarlo anche nella voce anticopyright)
In definitiva il PDA (Pubblico Dominio Antiscadenza) viene così definito per differenziarlo dal normale PD delle opere di autori dai diritti scaduti, ed è in pratica annoverabile come una sorta di anticopyright (non è pertanto un semplice no-copyright), dal momento che gli autori aderenti al progetto rilasciano le proprie opere in PD come protesta contro la proprietà intellettuale.
Due sono per ora gli autori che hanno rilasciato il proprio libro autoprodotto in PDA:
Mentre altri sostenitori del progetto sono:
Il testo è stato purgato del materiale promozionale e dell'animazione. Rivolgo un caldo invito alla serietà, sapendo che può essere colto e che pertanto non c'è ragione di non coglierlo. Grazie anticipatamente per la cortesia -- g · ℵ (msg) 19:22, 14 mar 2014 (CET)
PDA è un'iniziativa a sostegno del rilascio delle proprie opere nel pubblico dominio. Questa è tutt'altro che un'idea nuova, tant'è che nella categoria PD-user su Commons (contenente i file rilasciati in PD dagli utenti) ci sono in questo momento 235.310 file, e commons:Category:CC-Zero arriva a 519.699. In questo contesto, PDA è un'iniziativa meritoria ma di rilevanza minima. Vi auguro buona fortuna, ma non ha senso descriverlo in questa voce. - Laurentius(rispondimi) 13:41, 15 mar 2014 (CET)
Nella voce si trattano i termini Open Source Software e Free Software come sinonimi. Questo e' sbagliato: mentre l'Open Source e' strettamente inerente al discorso della proprieta' intellettuale, quindi piu' pertinente alla voce, il discorso del Free Software riguarda la licenza d'uso, che poco ha a che vedere con la proprieta' intellettuale. Quindi un software puo' avere il codice sorgente aperto e distribuito con esso, pero' potrebbe essere comunque necessario pagare per poterlo utilizzare, quindi non il software sarebbe open ma non free
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Le tabelle non sembrano aggiornate. In teoria dovremmo essere al 1952 come anno limite in Europa, ma sembra che siano aggiornate al 1945. Qualcuno ha maggiori informazioni? Vanno aggiornate? --GiovanniFresca (msg) 12:44, 23 giu 2022 (CEST)