In questo articolo andremo ad esplorare Ctenochasma, un argomento oggi molto attuale che ha suscitato grande interesse in diversi settori. Ctenochasma è un concetto che è stato oggetto di dibattito e analisi negli ultimi anni e il suo impatto sulla società è stato significativo. Fin dalla sua nascita, Ctenochasma ha generato opinioni contrastanti ed è stato fonte di riflessione per esperti e studiosi del settore. In questo articolo esamineremo in modo approfondito i diversi aspetti legati a Ctenochasma, dalla sua origine alla sua evoluzione nel tempo, affrontando anche le sue implicazioni e la sua influenza nel campo corrispondente.
Lo ctenocasma (gen. Ctenochasma) è uno strano pterosauro vissuto nel Giurassico superiore in Europa.
La caratteristica principale di questo pterosauro risiedeva nel cranio: era dotato di lunghe mascelle armate di denti lunghi e sottilissimi (in tutto 260), che andavano a formare una sorta di “pettine” grazie al quale, probabilmente, lo ctenocasma filtrava il cibo dall'acqua. Le dimensioni di questo animale erano piuttosto piccole (circa 45 centimetri di apertura alare negli esemplari più grandi); la specie più piccola, Ctenochasma elegans, non superava i 25 centimetri di apertura alare. Per il resto l'aspetto non si discostava di molto da quello dello pterodattilo (gen. Pterodactylus): la coda era corta, le ali erano molto ampie e consentivano un volo preciso. Si conoscono tre specie di ctenocasma: oltre a C. elegans (precedentemente ritenuto una specie di Pterodactylus), C. porocristata e C. roemeri. Fossili molto belli di ctenocasma sono stati rinvenuti nei calcari litografici di Solnhofen, in Baviera, che hanno restituito anche gli esemplari del primo uccello, Archaeopteryx. Parente stretto dello Ctenochasma è anche lo Gnathosaurus.