Nel mondo di oggi, Chiesa di San Giuseppe (Bagno di Gavorrano) è un argomento di grande attualità e continua a generare un dibattito costante tra esperti e persone interessate all'argomento. Ormai da molti anni, Chiesa di San Giuseppe (Bagno di Gavorrano) ha catturato l'attenzione della società in generale, sia per il suo impatto sulla vita quotidiana, sia per la sua importanza nella storia, sia per la sua rilevanza nell'ambiente attuale. Nel corso degli anni Chiesa di San Giuseppe (Bagno di Gavorrano) è stato oggetto di numerosi studi e analisi che hanno prodotto risultati sorprendenti e conclusioni inaspettate. In questo articolo esploreremo a fondo l'argomento Chiesa di San Giuseppe (Bagno di Gavorrano) ed esamineremo la sua influenza su diversi aspetti della società odierna.
Chiesa di San Giuseppe | |
---|---|
Stato | ![]() |
Regione | Toscana |
Località | Bagno di Gavorrano (Gavorrano) |
Coordinate | 42°56′07.71″N 10°53′17.44″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Giuseppe |
Diocesi | Grosseto |
Consacrazione | 1957 |
Architetto | Ing. Ernesto Ganelli |
La chiesa di San Giuseppe lavoratore è un edificio sacro situato nel centro di Bagno di Gavorrano, in provincia di Grosseto.
L'istituzione di una parrocchia autonoma per il paese di Bagno di Gavorrano, che aveva visto aumentare sensibilmente i propri abitanti negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, fu voluta dal vescovo Paolo Galeazzi,[1] il quale la costituì il 1º gennaio 1956 dedicandola a san Giuseppe lavoratore,[2] o artigiano,[3] data la natura operaia, nel settore minerario, del paese e dei suoi abitanti.[2]
Il progetto dell'edificio fu affidato all'ingegnere Ernesto Ganelli,[4][5] che in quegli anni lavorava per conto della Diocesi di Grosseto arrivando a progettare la quasi totalità delle nuove chiese parrocchiali volute dal vescovo Galeazzi.[4][5] La chiesa fu consacrata il 31 marzo 1957[2] e il primo parroco della nuova parrocchia fu don Pierino Gelmini.[1][6]
La parrocchia è stata civilmente riconosciuta il 18 febbraio 1960[2] e conta circa 4 000 abitanti.[7]
La chiesa conserva al suo interno pregevoli opere pittoriche.[3]
Sul lato destro risaltano due dipinti risalenti al XVIII secolo di recente restauro ed entrambi di provenienza ignota:[3] l'Assunzione della Madonna, che richiama lo stile veneto, e la Traslazione dell'immagine del Buon Consiglio, che presenta un'iconografia di particolare interesse.[3]