Archeoacustica

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L'archeoacustica è una branca dell'archeologia che studia l'acustica in relazione a siti e oggetti archeologici e osserva la relazione tra le persone e il suono nel corso della storia. Poiché molte culture hanno componenti sonore, l’applicazione di metodi acustici allo studio di siti archeologici e manufatti può rivelare nuove informazioni sulle civiltà esaminate.[1]

Origine del termine

Il termine archeoacustica fu utilizzato nel 2003 durante il primo convegno scientifico sull'argomento presso l'Università di Cambridge.[2]

Metodologia disciplinare

Per i siti archeologici o storici ancora esistenti ai giorni nostri, è possibile utilizzare metodi di misurazione provenienti dal campo dell'acustica architettonica per caratterizzare il comportamento del campo acustico del sito.[3] Quando i siti sono stati alterati rispetto al loro stato originale, è possibile utilizzare un approccio con metodologia mista in cui le misurazioni acustiche sono combinate con ricostruzioni e simulazioni virtuali.[4]

tunnel sotterraneo del Necromanteion dell'Acheronte

Applicazioni

Iegor Reznikoff e Michel Dauvois hanno studiato le grotte preistoriche dipinte della Francia e hanno trovato collegamenti tra il posizionamento delle opere d'arte e gli effetti acustici.[5] Un progetto AHRC guidato da Rupert Till dell'Università di Huddersfield, Chris Scarre dell'Università di Durham e Bruno Fazenda dell'Università di Salford, studia relazioni simili nelle grotte preistoriche dipinte nel nord della Spagna. Rupert Till ha intrapreso un lavoro sull'acustica di numerosi siti archeologici, compreso il sito megalitico di Stonehenge[6], mentre Aaron Watson ha indagato su numerose tombe a camera e altri cerchi di pietre.[7]

Panagiotis Karampatzakis e Vasilios Zafranas hanno studiato le proprietà acustiche del Necromanteion dell'Acheronte[8], del vaso risonante di Aristosseno e e l'evoluzione dell'acustica dell'odeon greco e romano.[9]

Note

  1. ^ Till, Rupert (2014). 'Sound Archaeology: An Interdisciplinary Perspective', in Archaeoacoustics: The Archaeology of Sound, Linda Einix (ed). Malta: OTS Foundation. ISBN 978-1497591264.
  2. ^ (FR) Virginie Nussbaum, Les archéologues acoustiques, su Le Devoir, 17 luglio 2017. URL consultato il 24 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Archaeological Acoustic Space measurement for convolution reverberation and auralization applications, su CiteSeerX. URL consultato il 24 novembre 2023.
  4. ^ (EN) Exploring cultural heritage through acoustic digital reconstructions, su pubs.aip.org. URL consultato il 24 novembre 2023.
  5. ^ (FR) Iégor Reznikoff e Michel Dauvois, La dimension sonore des grottes ornées, in Bulletin de la Société préhistorique française, vol. 85, n. 8, 1988, pp. 238-246, DOI:10.3406/bspf.1988.9349. URL consultato il 24 novembre 2023.
  6. ^ (EN) Rupert Till, Songs of the Stones: An Investigation into the Acoustic History and Culture of Stonehenge doi:10.5429/2079-3871(2010)v1i2.10en, in IASPM Journal, vol. 1, n. 2, 2010, pp. 1-18, DOI:10.5429/308. URL consultato il 24 novembre 2023.
  7. ^ Aaron Watson e David Keating, Architecture and sound: an acoustic analysis of megalithic monuments in prehistoric Britain, in Antiquity, vol. 73, n. 280, 1999-06, pp. 325-336, DOI:10.1017/s0003598x00088281. URL consultato il 24 novembre 2023.
  8. ^ Aristotle University of Thessaloniki - Psifiothiki: Record#124480: Did Hades accept visitors? The acoustical properties of the underground crypt of the Acheron Nekromanteion, Preveza, Greece., su web.archive.org, 20 ottobre 2013. URL consultato il 24 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
  9. ^ Aristotle University of Thessaloniki - Psifiothiki: Record#127565: An approach into the acoustic evolution of ancient Odea., su web.archive.org, 20 ottobre 2013. URL consultato il 24 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).

Bibliografia

  • Margarita Díaz-Andreu, Carlos García Benito et María Lazarich González, The sound of rock art: the acoustics of the rock art of southern Andalusia (Spain), Oxford Journal of Archaeology, vol. 33, no 1, 2014, p. 1-18