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Aprosuchus ghirai è un rettile crocodilomorfo estinto, appartenente agli atoposauridi. Visse nel Cretaceo superiore (Maastrichtiano, circa 70 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Romania.
Questo rettile è noto per i fossili di un cranio quasi completo con mandibole e una vertebra cervicale frammentaria, probabilmente appartenente allo stesso esemplare subadulto. Era un animale di piccole dimensioni, lungo poche decine di centimetri e dall'aspetto simile a quello di una lucertola più che a quello di un coccodrillo attuale. La caratteristica principale di Aprosuchus era data dalla dentatura, che possedeva quattro tipi differenti di denti: i denti anteriori erano simili a canini e appuntiti, seguiti da denti lanceolati pseudozifodonti e da denti propriamente zifodonti; i denti posteriori, infine, erano a corona bassa. Differiva dall'affine Sabresuchus sympiestodon, vissuto nella stessa zona e nello stesso periodo, per i denti anteriori più piccoli, per l'articolazione nasale-frontale a forma di W e per le ossa palpebrali estremamente grandi e fortemente fuse con il margine orbitale. Come tutti gli atoposauridi, anche Aprosuchus era dotato di un muso corto e largo, grandi orbite e di un'apertura vascolare nella parte dorsale della barra postorbitale. Era inoltre presente una piccola finestra antorbitale, un solco coanale parzialmente dotato di setto e denti mascellari compressi lateralmente simmetricamente.
Aprosuchus ghirai venne descritto per la prima volta nel 2019, sulla base di resti fossili rinvenuti nella zona di Hateg in Romania, in terreni del Maastrichtiano. Aprosuchus è stato ascritto agli atoposauridi, un gruppo di crocodilomorfi affini agli eusuchi, di piccole dimensioni e dotati di corpi gracili. Questi piccoli animali sopravvissero fino al Cretaceo superiore colonizzando remoti ecosistemi insulari abbastanza complessi nell'arcipelago della Tetide occidentale.