Nel mondo di oggi, Anitya è diventato un argomento di crescente interesse. Che sia per il suo impatto sulla società, per la sua rilevanza in campo accademico o per la sua influenza sulla cultura popolare, Anitya si è posizionato come argomento di dibattito e riflessione costante. Dalle sue origini ad oggi, Anitya è stato oggetto di studio e analisi da parte di esperti in diversi ambiti, che hanno cercato di decifrarne le molteplici sfaccettature e di comprenderne l'importanza nello sviluppo dell'umanità. In questo articolo esploreremo le diverse prospettive da cui è possibile affrontare Anitya e analizzeremo la sua rilevanza nel mondo contemporaneo.
Anitya, "impermanenza", è un termine sanscrito (lingua pāli anicca; cinese 無常S, wúchángP; giapponese 無常?, mujō; tibetano mi rtag pa) che indica uno dei tre aspetti fondamentali dell'esistenza nella dottrina canonica del buddismo, che sono:
Insieme queste tre caratteristiche fondamentali dell'esistenza, della vita di ogni "essere senziente", formano la base causale della dottrina delle Quattro Nobili Verità e quindi della ricerca spirituale buddista, consistente nella vita ascetica per i membri della comunità monastica, e nella coltivazione del Nobile Ottuplice Sentiero e dei precetti buddisti per tutti i praticanti buddisti: monaci, monache, laici e laiche, che costituiscono la tradizionale quadripartizione della società buddista.
Nelle parole di Bhikkhu Ñanamoli:
Nelle parole del Buddha Shakyamuni, secondo la tradizione del Canone Pāli: