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Anémic Cinéma | |
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Titolo originale | Anémic Cinéma |
Paese di produzione | Francia |
Anno | 1926 |
Durata | 7 min |
Dati tecnici | B/N film muto |
Genere | documentario |
Regia | Marcel Duchamp e Man Ray |
Soggetto | Marcel Duchamp |
Anémic Cinéma è un cortometraggio d'avanguardia del 1926 di Marcel Duchamp, realizzato con la collaborazione di Man Ray; viene ritenuto una pietra miliare del dadaismo.[1][2][3]
Il filmato mostra nove dischi di cartone con delle spirali disegnate sopra che vengono fatti ruotare alternandoli a un altro gruppo di dieci dischi sui quali sono incise alcune frasi; i due gruppi di dischi si alternano sullo schermo girando in direzioni opposte e a velocità variabili. I dischi con le spirali producono un effetto ottico tridimensionale di una pulsazione che sembra entrare e uscire dallo schermo.[4]
Le frasi scritte sono:
Il titolo del film è composto da due parole che sono una anagramma dell'altra[2] oltre che un quasi palindromo[4]. Il "cinema anemico" era un cinema privo di senso svuotato, in linea con le idee sovversive del dadaismo.[senza fonte] Il fatto che però venne girato dopo la fine del movimento (che si sciolse spontaneamente nel 1923) lo pone a metà strada tra le avanguardie e il cinema "puro", forse ascrivibile al movimento surrealista.
Il film però, contrariamente al titolo, non è debole, anzi ha la forza di stordire lo spettatore[5]. Leggere le frasi scritte risulta molto difficile, ma quando ci si riesce ecco che il loro senso si rivela beffardo, tipico dell'artista dissacratore.
Il copyright del film è di Rrose Sélavy, pseudonimo di Duchamp.[4]